Testimonianza di Don Andrea
Innanzitutto un grande grazie a tutti gli amici di don Nicola , un grazie  particolare a coloro che si
 sono presi cura della persona di don Nicola e lo hanno accudito amorevolmente . Siete la sua famiglia ! Siete entrati anche nella nostra famiglia , e vi diciamo il nostro più grande “grazie” . Un legame che ora deve continuare . Stavo facendo il “cammino di Santiago” quando la notizia della morte di don Nicola mi è giunta . Ero arrivato alla meta . Ogni giorno scrivevo il diario di questo “cammino” . Me lo sono regalato per i venticinque anni di professione religiosa : 15 luglio 2012
“ questo pomeriggio , alle 17,30 siamo tornati in centro soprattutto per visitare le cattedrali e pregare con maggiore tranquillità. Purtroppo la visita è stata interrotta dalla notizia della morte di don Nicola”.
“L’unica cosa che mi resta da fare e che posso fare è questa” diceva don Nicola mostrando il Rosario. A me piaceva definirlo :“ Il Mosè sulla montagna a pregare “. Il carburante del motore della nostra comunità . Quante volte mi ha detto che era la ruota di scorta  ed io replicavo che anche quella è necessaria . Senza la ruota di scorta , se ti fermano, ti fanno la multa ! E poi , in caso di foratura, è proprio la ruota di scorta che permette all’auto di continuare a viaggiare .
Oggi ci sentiamo tutti più poveri perché abbiamo perso un padre , un fratello , un amico . Ci viene a mancare la sua parola che potremmo definirla il suo “Grande Ministero” qui a Latina . Ci viene a mancare il suo Rosario che la mano ininterrottamente sgranava notte e giorno, le labbra recitavano, il cuore amorevolmente e sapientemente , dispensava.
Date e vi sarà dato” dice il Vangelo .
Carissimi , se consegnamo a Dio questo padre, fratello e amico , Egli  (Dio) ce lo restituirà  quale angelo custode .  Allora la nostra comunità si trasformerà in ricchezza .
“San Marco dodici e quindici” non sarà più un appuntamento , non sarà più un libro ma il tuo invito, don Nicola, a vivere il Vangelo , a farci Vangelo ogni giorno , a far diventare come te un lieto annuncio anche la sofferenza e la malattia . Raccogliamo il tuo Rosario per diventare anche noi sgranatori , recitatori ma soprattutto dispensatori di preghiera , per diventare , come te , “preghiera”.
E concludo con un brano di una omelia di don Nicola tenuta il 26 maggio del 1990 :
Ecco fratelli e sorelle che oggi Gesù ci viene ad offrirci non un posto qualunque , ma il posto che ci corrisponde. Nella Casa del Padre vi sono molti posti . Io vado a prepararvi il posto e vi prenderò con me. San Pietro nella seconda lettura di questa domenica ci dice che siamo pietre vive dell’edificio spirituale , per offrire sacrifici graditi a Dio . Qui noi veniamo impiegati come pietre vive per costruire questo edificio spirituale sulla pietra angolare che è Cristo. Non siamo pietre messe alla rinfusa ma pietre ordinate che conformano l’edificio spirituale che è Cristo . E questo edificio avrà compimento solamente alla presenza dell’Amato, quando l’amore infinito pervaderà totalmente tutto e tutti, e tutti saranno seduti definitivamente al loro posto. Quello è il nostro vero posto , il definitivo. Non si tratta di immaginarsi un trono ,una sedia elegante con i braccioli . Non si tratta nemmeno di un posto per così dire geografico o topografico . No ! Si tratta della nostra perfetta realizzazione . Si tratta del nostro sviluppo totale e pieno , definitivo di tutte le nostre capacità, sogni , desideri ed aspirazioni. La realizzazione del progetto di Dio che  ha voluto quando ci ha creati , stabilendo per ognuno di noi il posto singolare verso il piano di salvezza . La felicità nostra consisterà nel fare riferimento a quel posto, realizzando pienamente noi stessi”.
Ecco don Nicola è felice perché ha occupato quel posto pensato da Dio per lui fin dall’eternità.
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Testimonianza In Formato Audio
     
  
Don Andrea Marianelli    Latina 17/07/12
  
Ultimo aggiornamento ( venerd́ 25 gennaio 2013 )