20 Domenica 1^ di Quaresima (Una nuova Quaresima) rif. al 13/03/11 |
Prima Domenica di Quaresima ( Dal vangelo secondo Matteo ) Mt 4, 1-11 In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”». Una nuova Quaresima Ed eccoci arrivati finalmente all’inizio di questo tempo forte di Quaresima.Chissà quante ne abbiamo fatte, ma vorrei proporvi oggi, e per quest’anno, una nuova Quaresima che possibilmente si prolunghi per tutta la nostra vita e soprattutto rinnovi la nostra vita cristiana. Le letture di questa prima domenica quaresimale ci presentano un concetto basilare della nostra storia della salvezza. Le prime due letture ci fanno riflettere sull’aspetto della solidarietà con Adamo, dal quale ci e’ venuto il peccato e le sue tristi conseguenze, e della solidarietà con Cristo nel quale siamo salvati. Questo e’ un concetto caro a San Paolo che lo ripete, lo lavora, ci riflette sopra in vari modi, e tanto che per farci intravedere qualcosa di questa enorme realtà misteriosa, usa il paragone del corpo umano per spiegare, in qualche maniera, lo strettissimo vincolo che ci unisce tutti noi con Cristo e tra di noi. E’ tale la profondità di questa verità che ad un certo momento lui arriva a dire: “Non sono più io che vivo, e’ Cristo che vive in me” ( Gal. 2,20 ). La presenza misteriosa, però fisica, di Cristo in me, e’ la chiave della nuova Quaresima. Di fatti a ben pensarlo, e’ Cristo stesso che continua in noi la sua “Gran Quaresima”. Il nostro fare Quaresima non e’ un’imitazione di quanto Gesù fece nel deserto 2000 anni fa, prima di iniziare la sua missione. Non e’, tanto meno, uno sforzo nostro personale di ascesi che con la forza dei nostri muscoli spirituali ci avvicina a Dio. No! E’l’azione misteriosa di Dio che nella sua comunità ecclesiale, nel suo corpo mistico, continua l’opera di salvezza, tanto che, nuovamente Paolo dice: “Con le mie sofferenze completo in me ciò che Cristo soffre a vantaggio del suo corpo, cioè la Chiesa.” ( Col. 1,24). Cosicchè la salvezza continua a svilupparsi ed e’ l’azione di Cristo, unico Salvatore, che per mezzo della sua Chiesa, della sua comunità, per mezzo di noi nella sua comunità, continua a salvare gli uomini. Allora in realtà e’Lui che fa’ la sua Quaresima per mezzo nostro. Possiamo dirci gli strumenti della Quaresima di Gesu’. Questo comporta delle grandi responsabilità. Difatti se io non mi presto a essere strumento quaresimale di Gesu’ certamente diminuisce la concentrazione, l’intensità spirituale dell’azione comunitaria quaresimale della Chiesa. Forse molte persone non saranno beneficiate dal nostro digiuno, dalle preghiere che non abbiamo fatto, anche se insistentemente invitati a farle da parte dei pastori della comunità, parroci e persino da Sua Santità il Papa. Più che fare la nostra Quaresima siamo chiamati a essere le mediazioni intelligenti e libere che evidenziano la Quaresima di Gesu’, e questo e’ un onore enorme perchè Cristo ci associa alla sua missione che salva gli uomini. Un fatto certamente misterioso ma reale, concreto, anche se non lo vediamo se non mediante la fede in Gesu’. Questa nuova Quaresima, nuova nel concetto che abbiamo spiegato prima, e’ però antica riguardo alle zone di combattimento che furono già di Gesu’. Queste zone di lotta sono state tre, indicate dalle tentazioni alle quali Cristo si sottopose: materialismo, magia e idolatria. Materialismo. Il diavolo gli disse: “Converti queste pietre in pane” - e Cristo rispose: “Non di solo pane vive l’uomo”.Ideologie materialiste hanno pervaso l’umanità in questo ultimo tempo e hanno condizionato la nostra cultura che si può dire che e’ diventata la cultura del piacere: piacere in ogni campo e in ogni senso e qui la lotta e’ durissima poichè siamo soffocati dalla melma montante delle volgarita’, della perdita assoluta del senso del pudore, del peccato. Tutto e’ lecito, purchè si faccia con intelligenza per evitare conseguenze sgradevoli. E i mass media pompano in questo senso senza ritegno. Seconda tentazione: la magia. Il diavolo disse a Gesu’: “Buttati giù, tanto e’ scritto che Dio ti proteggerà.” E Gesu’rispose: “Non tenterai il Signore Dio tuo”. L’atteggiamento di voler forzare la volontà di Dio usando delle scorciatoie magiche, per ottenere tutto subito e adesso, tutto ciò che mi viene in testa, disprezzando la disciplina del lavoro, del metodo, del sacrificio costante e ordinato a un fine preciso, del tempo d’attesa, la tentazione, insomma, di crederci sempre dei robot programmati e perciò la colpa di quel che di male succede e’proprio di Dio.Terza tentazione: l’idolatria. “Ti darò tutto questo se prostrato mi adorerai”. - disse il diavolo a Gesu’. E Gesu’rispose: “Uno solo e’ il tuo Dio, il Signore che e’ nei Cieli”.La tentazione della sicurezza che spinge ad afferrarci a qualsiasi cosa anche passeggera purchè sia gratificante e che ce la fa assolutizzare come se fosse la soluzione di tutti i problemi. Eliminando Dio si ricorre evidentemente a surrogati. Questo poi non può durare, tutto crolla, dovuto alla sua debolezza esistenziale, e allora eccoci nuovamente alla ricerca di altri salvagenti che continuiamo noi a idolatrare, a fare il nostro dio. Ma Dio e’ uno solo e “non avrai altro Dio all’infuori di me”. Queste tre grandi aree di lotta hanno un’infinita’ di zone concrete nelle quali ci dobbiamo districare per evitare di essere impigliati da forze che ci rendono schiavi di noi stessi, delle cose, degli altri. La tecnica di lotta e’ pur sempre quella usata da Gesu’ stesso: fare deserto attorno a sè. Questo “fare deserto attorno a sè” ha come finalità quella di poterci concentrare meglio nel rapporto verso Dio, e questa e’ preghiera. Nel non lasciarci dominare da forze che vorrebbero prendere il sopravvento su di noi, e questo e’ il digiuno. Nell’aprirci alle necessità dei fratelli, e questa e’ l’elemosina. Digiuno non solo di alimenti ma anche di tutta quella materia che ci abbuffa spiritualmente. Elemosina non solo di denaro ma anche di sorrisi e atti gentili. Preghiera non fatta solo di parole, ma di silenzio contemplativo e di vita vissuta. Concludendo, fratelli e sorelle, vi auguro e mi auguro che questa Quaresima non sia solamente un’altra Quaresima qualunque in più da sommare a tante Quaresime già fatte, ma che hanno lasciato il tempo che hanno trovato. Un’altra Quaresima nel senso di una Quaresima diversa.Una Quaresima nella quale ci sentiamo mediazioni intelligenti di Gesu’ attraverso le quali Cristo prolunga la sua grande Quaresima che fino alla fine dei tempi continuerà a preparare il corpo di Cristo per la grande Pasqua definitiva. Così questa nostra Quaresima non sarà un’imitazione di un fatto storico avvenuto tanti secoli fa in Palestina e che ha come protagonista Gesu’ nel deserto. No! Sara un misterioso inserimento nel grande flusso della storia della salvezza che partendo dal progetto del Padre nell’amore dello Spirito Santo si prolunga attraverso Gesu’ Cristo a noi, suo corpo, e attraverso noi nella storia umana fino alla fine del mondo. Da un semplice fatto imitativo così la nostra Quaresima diventerà un fatto vitale che dovrebbe sconvolgere le nostre vite. Così sia. |
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Ultimo aggiornamento ( domenica 13 marzo 2011 ) |