6 Santo Natale (25 dicembre) |
Natale del Signore ( Dal vangelo secondo Giovanni ) Gv 1, 1-18 In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo,ma da Dio sono stati generati.E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. Natale Siamo arrivati nuovamente alla celebrazione di questa bellissima solennità della nascita del Figlio di Dio tra noi uomini di questa terra. Questo fatto è attorniato da bellissime coreografie di colori, di suoni, di socializzazione ed evidentemente sono cose che durante i secoli si sono ammucchiate intorno al nucleo centrale del mistero di un Dio che si fa uomo. E durante questa settimana quando mi domandavo che cosa dire ai miei amici con i quali avrei celebrato l’Eucarestia di questo Natale, mi è venuta subito in mente un’idea: questo è il natale di un bambino, però questo bambino è nato per diventare un adulto, e questo adulto che cosa ha significato per l’umanità intera, per tutti noi? Allora domando: “Chi è stato Cristo, cosa è Cristo per l’umanità?” Dovevo rispondere a questa domanda. Allora mi sono affidato alla Sacra Scrittura e ricercando specialmente tra le lettere di San Paolo ho trovato che agli Efesini, nel capitolo 2, Paolo, rispondendo alla mia domanda “chi è costui ?” dice: “Costui è colui che abbattendo il muro di separazione ha fatto dei due un solo popolo.”(Efes.2,14)Consultando ancora la Sacra Scrittura ho trovato nella lettera agli Efesini, capitolo 2 versetto 14, la frase: “Egli è la nostra pace, colui che di due popoli ne ha fatto uno solo.”(Efes. 2,14-20)Vedevo poi che queste due concezioni di costruzione dell’unità coincidevano con la preghiera che Cristo, alla fine della sua vita, fece al Padre suo: “ O Padre fa’ che questi che mi hai dato siano con noi una sola cosa come Tu ed io siamo una sola cosa.” ( cfr. Giov. 17,21)E questo significava, allora, costruire l’unità; ma perché costruire l’unità ? Perché l’obbiettivo dell’incarnazione è fare di tutta l’umanità la famiglia di Dio e per prima cosa, procedimento base, è quello di eliminare i muri, i cavalli di frisia con filo spinato, le cortine di ferro e di bambù e tutto quello che ci ostacola, i separè che ci distanziano gli uni dagli altri, per fare di tutti un solo popolo, una sola famiglia che è di Dio.Nell’invocazione della Messa della notte di Natale si dice: “ ….Signore che vuoi fare di noi una sola famiglia….” Ebbene ho pensato di riflettere su questo tema con voi. Il fatto di voler unirsi, di voler superare le barriere che ci dividono è qualcosa che è inserito nella storia dell’umanità. Pensate solamente all’ultimo secolo, quello che abbiamo lasciato alle spalle, il ‘900. Finita la prima guerra mondiale il presidente Wilson degli Stati Uniti diede inizio e impulso alla Società delle Nazioni la cui sede era a Ginevra in vista di un utopico governo mondiale. Noi che abbiamo una certa età abbiamo visto l’azione di questa Società delle Nazioni e passarono da allora una ventina d’anni fino alla seconda guerra mondiale. Dopo la seconda guerra mondiale a San Francisco si fece la dichiarazione dei diritti delle nazioni e si diede impulso alla formazione delle Nazioni Unite, ma abbiamo poi visto come l’ONU ha agito in tutti questi anni fino al giorno d’oggi.Ma durante tutto questo tempo si sono anche formate le grandi unità economiche, l’unità economica europea, l’associazione del libero mercato nord americano, l’organizzazione degli stati del sud est asiatico, il mercato comune latino-americano e così via come per i paesi marxisti federati il Comecon, eccetera.Gli uomini hanno capito che ponendosi l’un contro l’altro armati si finisce male, si finisce con le guerre, si finisce con la distruzione di tante cose. E allora gli uomini hanno fatto questi sforzi tendenti all’unità. Ma vedete poi dove siamo arrivati. Per esempio, nell’anno 2004, si sta costruendo un muro di separazione nella stessa terra nella quale è nato Colui che doveva superare tutte le separazioni, il Cristo. In Palestina si costruisce il cosiddetto muro di Sharon. Si costruisce ora il muro tra gli U.S.A. e il Messico.Fratelli e sorelle, allora qui con i nostri sforzi, con la nostra buona volontà, non riusciamo ad ottenere ciò che vogliamo in questo campo perciò dovremmo ricorrere alla vera soluzione radicale, che è solamente quella che ci da il Cristo.Lui ha fissato gli obbiettivi, ha stabilito le metodologie di marcia per raggiungere quegli obbiettivi e i mezzi per camminare per quella strada verso l’unità dell’umanità intera.Ricordiamoci che è il Cristo, e non altri, che ha detto: “Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi perseguitano, pregate per coloro che vi vogliono male”. E questo è un capovolgimento totale, e questa forza che costruirà l’unità viene solamente dall’amore infinito di Dio, lo Spirito Santo.Orbene, questo potrebbe sembrare un’utopia poichè si tratta di un’unità enorme, l’unità di tutta la famiglia umana, che deve diventare un’unica famiglia per essere poi un’unica famiglia con Dio, tra il quale e noi, Cristo ha abbattuto con il suo sangue, con la sua passione e morte, il muro che ci divideva e ci separava e allora siamo diventati con Lui figli di Dio. C’è però una difficoltà. Guardando il mondo attuale dobbiamo dire che dopo duemila anni di cristianesimo, di questo sforzo unitario, il mondo continua diviso.E allora ci si domanda, perché? Dobbiamo concludere per il fallimento del cristianesimo? Questo lo possono concludere quelle persone che pensano che Cristo è venuto per fare un sistema automatico di unità che ingloba tutte le nazioni inserendole in un progetto unitario. Fratelli e sorelle, non è cosi!Cristo è venuto a fissare degli obbiettivi, a stabilire le metodologie di un processo di costruzione dell’unità, a darci i mezzi per poterlo fare; però questo dipende dalla nostra libera volontà, perché il Signore nel Battesimo ci ha associati al suo ruolo unificatore, ci ha dato la capacità e la potenzialità di superare anche noi i muri, i cavalli di frisia, le cortine di bambù, di ferro e di carta che ci possono separare, di superare tutti gli elementi che ci dividono dai nostri fratelli uomini.Ebbene, se dobbiamo rilevare adesso che non siamo ancora arrivati all’obbiettivo finale, vuol dire che noi non abbiamo fatto il nostro dovere come cristiani. Abbiamo accettato il cristianesimo ma non l’impegno che avremmo dovuto avere con tutta l’umanità. Non ci siamo dedicati alla costruzione dell’unità, non abbiamo abbattuto i muri, e allora ecco qui che la nostra libertà in ogni Natale è sollecitata dalla presenza di questo Cristo unificatore.E allora cominciamo anche noi, perché in questo Natale il Cristo chiede a ognuno di noi, in particolare e in privato, la soppressione di qualche separazione che ci divide dai fratelli. accetteranno questo, ma da parte nostra, noi cristiani dobbiamo essere sempre aperti e disponibili a superare qualsiasi difficoltà per creare questa unità.Cominciamo allora ad abbattere la separazione che il Signore ci chiede per questo Natale. Così sia. |
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Ultimo aggiornamento ( sabato 25 dicembre 2010 ) |