49 Domenica 27^ Tempo Ordinario (Fede e religiosità) rif. al 03/10/10

               Ventisettesima Domenica del Tempo Ordinario

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 17,5-10)

In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!».
Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.
Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

                                 Fede e religiosità 

Carissimi fratelli e sorelle, amici tutti in Cristo.Nella prima lettura il profeta Abacuc rivolge la sua lamentela a Dio , perché Dio aveva promesso un castigo per Israele , per essere stato infedele alla parola data . Il Signore risponde ad Abacuc : “Solamente colui che non si fida di Dio, perirà. Ma coloro che si fideranno , saranno salvi”(Cfr.Ab.2,3). Nella seconda lettura Paolo scrive al suo discepolo Timoteo , vescovo di Efeso, questa frase :”Prendi l’insegnamento che ti ho dato, con la fede e l’amore che abbiamo in Cristo”(Cfr.2Tim.1,13). Aggancia fede e amore e la persona di Cristo tra i due , tra il maestro ed il discepolo. Nel Vangelo di Luca , gli apostoli implorano il Signore dicendo :”Rafforza la nostra fede, oh Signore!”(Luc.17,5). L’acclamazione che abbiamo sentito, dopo l’alleluia, dice così:”Ciò che vince il mondo è la nostra fede”(1Giov.5,4). Fratelli e sorelle, il denominatore comune a tutte le letture è molto preciso e chiaro : dobbiamo riflettere sulla “fede”.Generalmente, quando noi pensiamo alla fede, pensiamo ad un insieme di dottrine e di verità che dobbiamo accogliere , sostenere, praticare con comportamenti di vita morale corrispondenti. Non è questa la “fede”, in primo luogo !La fede è, in primo luogo, la fiducia che io ripongo in un'altra persona ed accetto quello che mi dice , per la sua autorevolezza. Ho detto “autorevolezza” e non “autorità” ! A volte l’autorità ha autorevolezza , ma non sempre le autorità hanno autorevolezza. Che cosa è l’autorità? L’autorità è il potere che una persona ha in ragione del ruolo, del posto che occupa nella società. L’autorevolezza non è l’autorità perché non dipende dal posto che una persona occupa nella società; dipende dalle qualità interne di quella persona , della sua competenza (studi, titoli, esperienza…). Oltre che la competenza, l’autorevolezza esige l’onestà , che significa la retta intenzione nell’agire con una condotta corretta per il bene che si deve fare.Possiamo distinguere due tipi di fede : umana  e divina.La fede umana è in base alla persona nella quale io ripongo fiducia . Ad esempio, fede umana è quella dell’allievo nel professore che gli insegna che Tokyo è la capitale del Giappone (senza esserci mai stato); del paziente che accetta le medicine dal medico di fiducia e così di seguito . Ci fidiamo dell’autorevolezza della persona.Quando ci fidiamo di Dio , questa si chiama “fede divina”.La fede non è l’accettazione di idee, di verità e di norme comportamentali . Questa è una derivata secondaria. La fede è fondamentalmente il rapporto fidiciario che ho in Dio : fede divina ; o in una persona umana : fede umana.Questo può cambiare alcune idee messeci in testa durante il catechismo , parecchi anni fa. Quali sono i modelli della fede ? Nella storia della salvezza abbiamo tantissimi modelli. Nell’antichissimo canone romano , si nomina :”Abramo, nostro  Padre nella fede”(Cfr.Can.Romano). Abramo era un ebreo , un semita , quindi genealogicamente non può essere nostro Padre essendo noi indoeuropei , celtici , non semiti . E’ nostro Padre nella fede perché è l’uomo, l’icona, il modello di fede  più perfetto che ci sia stato nella storia della Salvezza . Abramo era un propietario, un capo clan con possedimenti, terre, ricchezze, che viveva nell’odierno sud dell’ Iraq , in una città chiamata Ur (Cfr.Gen.11,31).Dio dice ad Abramo :“Và alla Terra Promessa dove io ti manderò”(Gen.12,1) . Quale ? Non glielo dice. “Lì ti farò diventare un grande popolo”(Gen.12,2) . Come ? Non glielo dice.  Gli dice solo: ”Fidati di me”.  Quest’uomo lascia tutto, prende la sua famiglia e ciò di cui ha bisogno per il viaggio, andando incontro a qualcosa di sconosciuto,  basandosi solo sulla parola di Dio.  Non solo ! Dio gli chiede il sacrificio del suo unico figlio , Isacco; ebbene lui dice :”Signore, sia fatto ciò che tu mi chiedi”, disponendosi a sacrificare suo figlio (Cfr.Gen.22). Aveva dimostrato la sua piena fiducia in Dio ; non nelle verità , non nelle promesse ma in Dio , perché il suo rapporto fiduciario con Dio era assoluto e totale. Ecco il primo modello! Poi abbiamo avuto , lungo la storia di Israele, i profeti ; e molti di essi hanno sacrificato la propria vita per portare la “Parola di Dio”. Poi, a cavallo tra Antico e Nuovo Testamento , abbiamo : Giovanni il Battista, Maria Santissima, San Giuseppe , gli apostoli che, fidandosi di Dio, rendono possibile l’avventura di Dio nella storia dell’umanità. Maria accetta di essere ragazza-madre in  una cultura dove queste povere ragazze venivano lapidate (Cfr.Mat. 1,18-25 ; Lc. 1,26-38).Così lungo i secoli , coloro che si sono fidati di Dio hanno cominciato a cambiare il mondo,  poco a poco . Anche noi siamo inseriti in questa missione di fidarci di Dio , per continuare a cambiare questo mondo , poco a poco, fino alla fine dei tempi.Come è la fede nel mondo, oggi ?Data la vastità del tema,  toccheremo solo alcune cose in generale.Ci sono alcuni che ritengono che non ci sia nessun bisogno di interessarsi di Dio.Quello che c’è , c’è ! Quello che vedo, vedo ! Quello che peso , peso ! Quello che tocco e domino è ciò che vale! Dio ? Boh , è roba da medioevo!  E questo è stato detto , sui giornali , in televisione , anche da grandi scienziati.Ci sono altri che dicono : “Si, ma , forse ; ma non abbiamo i mezzi per capire e per conoscere queste cose”.Si formano così, su questi temi, discussioni , gruppi e movimenti che attraverso i “media”,  stanno sgretolando questa fede in Dio.Viviamo in in un mondo in cui, intorno a noi, nulla  induce alla fede, anzi ci porta allo sgretolamento. Siamo così attaccati dai dubbi e dalle difficoltà.Noi , come altri, accettiamo dal punto di vista della ragione , l’esistenza di  una causa, di un motore che faccia muovere le cose che ci circondano (come fece il filosofo greco Aristotele) . Noi però , accettiamo in più anche una cosa spettacolare : quella Rivelazione , attraverso la storia,  fatta progressivamente da Dio , fino all’esplosione della rivelazione in Cristo che Dio fa all’umanità dicendo come è Lui , come è la storia di questa Salvezza , quali sono le situazioni e le posizioni che noi dobbiamo avere verso di Lui.Dio ci chiama a questo! Ad un rapporto fiduciario con Lui , come con Abramo e con gli altri modelli .Qui sorge una difficoltà ! Gli uomini, naturalmente, tendono a domandarsi :”Chi sono, perché esisto, dove vado a finire ?”(e si danno varie risposte o nessuna).  Ma fratelli e sorelle , esiste una risposta che si chiama “la trascendenza”. Noi pensiamo che tutto questo ha un senso e che la Rivelazione di Dio in Cristo ci ha detto a cosa siamo chiamati.Siamo chiamati a diventare figli di Dio , per vivere definitivamente con Lui nell’unità più profonda, che non possiamo nemmeno immaginare.Esiste però per noi questo pericolo ! Che questa religiosità innata si soddisfi con espressioni religiose. Qui voglio leggervi ciò che il teologo Joseph Ratzinger, quando non era ancora Papa Benedetto XVI , scrisse su “Religione e Fede” : “La religione è essenzialmente un sistema di riti (rosari, processioni, preghiere ecc.). Agli occhi della religione, l’ elemento determinante è rappresentato dalle cerimonie fatte con minuziosa osservanza delle regole. Nella religione romana , non era affatto necessario che si emettesse un atto di fede, di fiducia nel soprannaturale. Esso può addirittura mancare completamente , senza che per questo venga a meno il fatto religioso”.Bastava compiere un sacrificio a “norma di legge” , anche se tu pensavi a tutt’altra cosa e non ti interessava assolutamente niente.Questo è il pericolo nostro, fratelli e sorelle!Per questo dobbiamo oggi fare eco, gridando dai nostri cuori le parole degli apostoli: “Rafforza la nostra fede. Signore , fammi passare dall’elemento semplicemente religioso , del far le cose perbene, all’elemento di fiducia in Te”. In quel rapporto, come dice Paolo a Timoteo :”Accetta il deposito della fede che ti ho dato, nella fede e nell’amore che c’è tra noi in Cristo”(2Tim.1,13). Ossia, ci deve essere quell’accettazione profonda del Cristo e non fare le cose pro-forma, per estetismo. Questa esteriorità non serve a niente ! E’ sì religiosità, d’accordo , ma non è quel rapporto personale con il Cristo , quel feeling che il Cristo vuole da noi.Ed allora facciamo un analisi : quanto di religiosità c’è nei miei comportamenti?Facciamo che non sia solo una gestualità!        Conserviamo il “Deposito della fede” ,come dice Paolo, che è venuto dall’amore di Gesù Cristo, approfondendolo sempre di più.Una volta compreso il teorema di Pitagora , ho capito il teorema , punto e basta , è esaurita la verita ! Così è per tutte le verità storiche, scientifiche ecc… Fratelli e sorelle , nella fede , nell’amore , non si esaurisce mai la profondità , non si arriva mai a quella profondità d’amore che Dio chiede a noi .Non facciamo finta di non aver capito . Non continuiamo in questa superficialità , che non è ciò che Dio ci chiede. Dio ci chiede un rapporto di Amore e di  Fede-fiducia in Lui.  Così sia. 

 
Ultimo aggiornamento ( giovedì 30 settembre 2010 )