30 Domenica di Pentecoste rif. al 23/05/10

                                           Domenica di Pentecoste

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,15-16.23-26)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

                           Solennità della Pentecoste 

Carissimi fratelli e sorelle in Cristo. Celebriamo oggi la solennissima festa della Pentecoste , la quale si equipara , liturgicamente , allo stesso livello della Pasqua e del Natale . Perché questa verità viene lasciata quasi nell’ombra dai fedeli cristiani nonostante sia così importante? La solennità della Pentecoste , al confronto del Natale e della Pasqua, viene trascurata perché non si ha il concetto preciso del posto così straordinario che questa festa occupa nella storia della salvezza che celebriamo nella liturgia.Rappresenta infatti il terzo pilastro sul quale si poggia il grande progetto di salvezza di Dio. Dopo aver creato l’universo , Dio mise  al vertice di esso la razza umana che, credendosi autosufficiente, volle sganciarsi da Lui, producendo così la catastrofe . Dio non volle accettare questa situazione e mandò il Salvatore per salvare l’umanità. Abbiamo così tre pilastri  : il primo è la creazione come azione specifica del Padre da cui tutto ha origine, il secondo è l’incarnazione dove il Verbo ,seconda persona della Santissima Trinità, assume una natura umana per vivere come uomo,soffrire come uomo e pagare come uomo i peccati dell’umanità. Il terzo pilastro è la venuta dello Spirito Santo che è l’infinita energia di “Amore” che intercorre coeternamente tra il Padre ed il Figlio e che viene partecipata a noi attraverso il Cristo .Ciò determina il perfezionamento di questo enorme progetto che, dalla creazione alla incarnazione, arriva alla santificazione dell’umanità, per farla diventare nuovamente “Famiglia di Dio”.Proprio nel giorno in cui gli Ebrei celebravano la festa del “raccolto” del “Dono”, gli Apostoli ricevettero il “Dono Dei Doni” : lo Spirito Santo. Era il cinquantesimo giorno dopo la Pasqua. In greco “cinquanta giorni” si dice “pentecostai emèrai” da dove il nome di Pentecoste .Ma questo Spirito Santo che cosa è, e che cosa fa?Lasciando da parte tutte le immaginazioni e le presentazioni iconiche dei nostri artisti (colombelle , fiammelle) , dobbiamo pensare a ciò che Cristo ci ha detto nel Vangelo,e al pensiero e alla riflessione della Chiesa di Cristo nei secoli, si sono espressi più o meno in questa maniera:“Lo Spirito Santo è l’effluvio , il flusso e riflusso dell’interscambio dell’infinito “Amore” che il Padre ha verso il Figlio e che il Figlio ricambia verso il Padre”. Questa corrente di infinito amore è una persona come loro : ecco lo Spirito Santo.Il flusso e riflusso di “Amore” mette in contatto il Padre con il Figlio ,aggancia il Padre al Figlio e nello stesso tempo li rispetta nelle loro personalità. Lo Spirito Santo ha così la funzione dell’unione nel rispetto della diversità. Allora qui dobbiamo scendere a noi , nella Chiesa. Lo Spirito Santo è disceso sugli apostoli , è disceso su miliardi e miliardi di cristiani vissuti nella storia ma non ha mai soppresso la personalità dei singoli uomini . Lo Spirito Santo sarebbe un po come l’acqua : essa si adatta al contenitore che la contiene , si adatta ad ognuno di noi nel rispetto della nostra personalità, potenziando le nostre qualità positive. Eleva in maniera straordinaria le nostre capacità senza modificarle perché ognuno ha un proprio posto , un ruolo specifico nella storia della Chiesa . Lo Spirito Santo sapendo benissimo che noi abbiamo questo ruolo, ci potenzia e ci da tutta la forza perché possiamo collaborare al bene dell’insieme . Ecco così , allora , che costruisce l’unità : in un solo spirito formiamo un solo corpo(Cfr.1 Cor.12,4-11), nel rispetto della diversità.Concludo con una domanda che spesso si fanno i cristiani : come si fa a capire , a percepire la presenza dello Spirito Santo in noi ? Lo Spirito Santo è qualcosa che sfugge alla nostra immaginazione , poiché essendo spirito , ossia “soffio”, ed essendo noi condizionati dalla materia e dallo spazio dove viviamo , è impossibile applicare le nostre misure spazio-temporali.Perciò dobbiamo aiutarci con la Sacra Scrittura. San Paolo in una sua lettera,sotto l’ispirazione di Dio ci dice come noi possiamo conoscere la presenza dello Spirito Santo che c’è in noi .Come? Solamente per mezzo delle conseguenze che provoca nel comportamento di chi si lascia guidare da Lui.In questo istante una quantità infinita di onde elettromagnetiche attraversano questa stanza , ne vediamo alcune perché percepibili dalla nostra facoltà visiva(es. la luce) , ma altre necessitano di strumenti specifici per essere percepite.Abbiamo bisogno di misurare le conseguenze: l’elettricità esiste , ma io la percepisco nella sua conseguenza di produrre luce nella lampadina rendendola luminosa. La Sacra Scrittura ci dice che così è per noi . Paolo nella sua lettera ai Galati (Gal. 5,16) dice : “Ascoltatemi! Lasciatevi guidare dallo Spirito e non seguirete i consigli del vostro egoismo”. Qui già stiamo in un campo di polemica : il tuo “egoismo” ti fa piazzare al centro e vuoi che tutto giri intorno a te . “Lasciati guidare” non da questo sistema , l’egoismo , ma dai suggerimenti dello Spirito. Questa è una “apertura” , dobbiamo aprirci in modo tale che lo Spirito “produca” . Cosa produce ?Amore , pace , comprensione ,cordialità, bontà, fedeltà, mansuetudine e dominio di sé. Queste sono , più o meno, le cose principali che l’ispirazione divina ha dettato a Paolo per essere i misuratori della presenza dello Spirito Santo in noi. Se io voglio sapere quale presenza di Spirito Santo c’è in me , devo analizzare questi campi. Quale grado di amore , di bontà , di pace ,di comprensione  sto vivendo .Con che mansuetudine e dominio di me stesso agisco con gli altri . Con quale cordialità, bontà e fedeltà mi comporto verso il mio prossimo. Qui abbiamo la bilancia , il metro, il contatore , il voltimetro ossia tutti gli strumenti che mi misurano la presenza dello Spirito Santo. Non in forma diretta,certo, ma nelle sue conseguenze. Perciò concludo, e concludo con Paolo che dice : “Lasciatevi guidare dallo Spirito”. Ecco che la mia collaborazione consiste proprio nel non voler imporre i miei programmi, i miei progetti per ragionevoli e razionali che fossero. Non posso imporli al grande progetto di Dio dove io sono già inserito tra miliardi e miliardi di progetti di altre persone che io non riesco a capire nè a controllare, per la incommensurabile variabilità dei dati che cambiano in continuazione . Ma Dio sì ! Lui ,Intelligenza Infinita ,lo sa perfettamente bene , e lo Spirito Santo mi porta su questa pista. Devo lasciarmi guidare ! Perciò fratelli rileggiamo questo capitolo della lettera ai Galati (Gal. 5,16 e seg.) “Misuriamo la nostra bontà ,fedeltà , mansuetudine,cordialità, pace, gioia, amore, comprensione e dominio di se stessi. Allora sapremo se lo Spirito Santo è in noi”.Quì abbiamo la soluzione di tutti i nostri problemi. Non commettiamo l’errore di  voler inserire ,nel grande progetto di Dio nel quale mi ha collocato per svolgere il mio ruolo , il mio progetto immaginato a modo mio con i miei limiti. Lasciamoci guidare dallo Spirito! Pentecoste è una festività che poteva sembrare solamente grande solennità ad alto livello.Ed ecco che diventa un fatto praticamente concreto, giornaliero di tutta la nostra vita . Così sia.     

Ultimo aggiornamento ( sabato 22 maggio 2010 )