25 Domenica 3^ di Pasqua (Verso la liturgia eterna) rif. al 18/04/10 |
Terza Domenica di Pasqua Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 21,1-14) Verso la liturgia eterna Nelle due letture , quella del Vangelo e quella degli Atti degli apostoli , è fortemente evidenziata la figura dell’apostolo Pietro . Nella terza lettura, quella del Vangelo , è lui che non appena comprende che il personaggio apparso sulla spiaggia è il Signore, si butta in acqua per raggiungere la riva. E’ lui che viene interrogato dal Signore sulla sua adesione al Cristo : “Mi ami tu, Pietro?”. E’ lui che scelto da Gesù , viene messo come pietra di base per la sua Chiesa . E’ lui che risponde ai capi religiosi ebrei , ponendo loro il dilemma se sia meglio obbedire a loro piuttosto che a Dio.Ed è allora su questa figura che dobbiamo concentrare la nostra riflessione di oggi. Nei quaranta giorni dopo la risurrezione nei quali il Signore si è presentato ai suoi discepoli , Gesù apparve solamente a loro e non a tutto il popolo. Questo per far vedere a loro che tutto quello che aveva promesso prima della sua passione e morte, il fatto che sarebbe risuscitato, lo aveva veramente realizzato ,entrando ad una vita nuova.Voleva che essi ,che avevano creduto alle sue parole prima , fossero adesso i testimoni vivi del fatto strabiliante della sua vittoria sulla morte , che testimoniassero l’inizio di un mondo nuovo ,quello dei risorti, mondo del quale Gesù era non solo l’iniziatore , ma anche il primo dei cittadini. Inoltre sulla spiaggia del lago di Tiberiade , Gesù il Messia , Gesù Cristo il Salvatore aveva strutturato la sua Chiesa nelle linee fondamentali ,dando a Pietro il compito di servire i suoi fratelli apostoli per mantenerli nell’unità dell’amore (la così detta “agape” che denominiamo “carità”), ossia : l’amore cristiano, di guidare la Chiesa di Dio . Questa missione, che Gesù ha dato a Pietro ,continua . Prima di sospendere le sue apparizioni visive ,Gesù dirà ai suoi apostoli : “Andate , comunicate la Bella Notizia” , ossia, tutto ciò che Dio ha fatto per amore verso di voi. Comunicatelo a tutti gli esseri umani inserendoli , mediante il gesto sacramentale del battesimo , nel progetto del Padre ,del Figlio e dello Spirito Santo. Così, lungo i secoli , la famiglia dei credenti , il popolo di Dio guidato dai successori di Pietro come facenti le veci di Cristo , suoi vicari , ha portato la Bella Notizia nella sua integrità a tutti i popoli della terra. Questa Bella Notizia è arrivata pure a noi con l’assistenza dello Spirito Santo che è lo Spirito della Verità.In questo periodo della storia tocca a noi , fratelli e sorelle , come staffette della storia cristiana , ricevere il testimonio che gli atleti si passano l’un l’altro nella corsa verso la meta, per passare questo testimonio, a nostra volta, ad altre generazioni.Il testimonio per noi è la nostra fede nella risurrezione di Cristo ed anche nella nostra risurrezione , vivendo concretamente in una forma nuova , che stupisca chi ci vede.Noi corriamo verso la meta, e la meta è la grandiosa e gioiosa liturgia celeste che ci viene accennata dalla seconda lettura tratta dal libro dell’Apocalisse : “Il Cristo ci ha chiamati a comunicare al mondo la Bella Notizia che Lui ci ha portato : che Dio è amore e che ci ama in una forma così stupenda da mandare suo Figlio a farsi nostro fratello , che muore per noi , che risorge per noi , per fare di noi figli adottivi del Padre ma in Lui : Lui che è Figlio naturale del Padre e del quale siamo diventati fratelli”. E’ una chiamata stupenda che dovrà prolungarsi fino alla fine dei tempi e proiettarci ulteriormente nell’eternità, nella liturgia del cielo. Dipende solamente dalla nostra libera volontà accettare questa chiamata così straordinaria. Voglio ricordare quello che dicevo domenica scorsa : “Ogni volta che passiamo la soglia della porta di questa chiesa, entriamo nel mistero della liturgia”, che è atto sacro di questo momento di celebrazione della Santa Messa, ma è una liturgia che si proietterà nella liturgia eterna del cielo. Perciò questo è un anticipo della definitiva, bellissima , completa felicità che avremo in quella liturgia divina nel cielo, dove Dio sarà tutto in tutti e la gioia sarà totale, piena, definitiva . Così sia. |
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Ultimo aggiornamento ( sabato 17 aprile 2010 ) |