2 Domenica 2^ di Avvento (I precursori) rif. al 07/12/08

                               Seconda Domenica di Avvento

 Dal vangelo secondo Marco  (Mc 1, 1-8)

Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
Come sta scritto nel profeta Isaìa:
«Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:
egli preparerà la tua via.
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri»,
vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.
Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
 

                                 I precursori: maschere di Cristo 

 Amici, fratelli e sorelle in Cristo, siamo nell’anno 585-590 a.C. Gli Ebrei sono stati deportati dalla Palestina nell’attuale Irak che a quei tempi si chiamava Mesopotamia.E si alza un profeta, Isaia, del quale abbiamo letto un brano che è stata la prima lettura di questa Santa Eucaristia. Lui promette una cosa: liberazione e ricostruzione.Liberazione dal giogo degli stranieri e ricostruzione della città di Gerusalemme e soprattutto del Tempio, simbolo dell’unità nazionale ebraica.Immaginatevi un popolo che è esiliato all’estero: in questo popolo si è scatenato un sentimento di attesa. Ecco perché la pedagogia liturgica ci presenta questo brano: per farci vedere come, mediante questo precursore, questo messaggero( Isaia) ha fatto scattare l’atteggiamento di attesa, il bisogno di qualcosa che verrà. E Giovanni il Battezzatore è il parallelo di questa figura di Isaia: anche lui scende nella valle del Giordano e comincia a dire: “Convertitevi, state attenti, vigilate, abbiate occhi aperti perché il Messia  è già venuto, è già tra voi  e apparirà quando meno ve lo aspettate!”.E il Messia è apparso proprio in occasione del suo battesimo. In quel giorno il popolo assistette alla grandissima teofania della Trinità, ossia: la voce del Padre dal cielo, la discesa dello Spirito Santo       come colomba e il messaggero Gesù Cristo, l’Inviato dal Padre nell’acqua del fiume. Ecco qui la pedagogia dinamica di Dio: ieri, oggi, domani e sempre. La pedagogia di Dio è proprio questa: mandare dei precursori, degli apri –pista, delle persone, cose, avvenimenti che preparino un evento, un avvenimento spettacolare. E questo è successo ieri con la venuta del Cristo, perché Cristo è quello che è venuto e noi sappiamo perfettamente che è venuto; sappiamo pure da Lui che verrà nuovamente. La lettera di Pietro ci dice che tempi nuovi, cieli nuovi, saranno preparati da precursori, da elementi, da cambiamenti stranissimi che ci obbligheranno a pensare, a riflettere che qualcosa di grande dovrà succedere.Guardate che Cristo non è solo Colui che è venuto, che verrà. Cristo, dicono i Padri della Chiesa, scrittori sacri, teologi, pensatori, è Colui che viene. Quel famoso scrittore francese Francois Mauriac, bravissimo cristiano, dice di incontrarsi con il Cristo ad ogni angolo della strada, perché Cristo si maschera. Come? L’ha detto Lui stesso nel Vangelo: ero in carcere(maschera del carcerato); ero in ospedale (maschera dell’ammalato). Ma quando mai ti abbiamo visto? Ecco qui il problema! Noi non riusciamo, perché non siamo abituati, non lasciamo che lo Spirito Santo ci modelli e ci dia la capacità profonda di vedere (il dono dell’”intellectus”, intus legere, del vedere dentro le cose). Se fossi veramente cristiano dovrei dire di fronte a un povero: questa è la maschera del Cristo che sotto di lui mi si presenta, chiedendomi qualcosa. E nella storia di ognuno di noi Dio continua con questa stessa metodologia: Lui continua a mandarci dei precursori.Non ho mai avuto una visione, ma ora, arrivato alla mia età, guardando indietro nella mia vita, ricordo quel libro, quella persona che mi ha colpito e tuttora continua a colpirmi. Sono tutti messaggi di Dio, perché Dio si serve delle persone e delle cose. Vedete: possono essere tantissime le maschere del Cristo con le quali ci presenta i suoi precursori, i suoi messaggeri, i suoi Giovanni Battista per noi, in ognuna delle  nostre vite. Per esempio la lettura di un articolo di giornale che ti ha scosso; uno spettacolo televisivo che ogni tanto riesce a farti rendere conto delle bassezze e delle ovvietà di certe cose che ci propinano i mass media, qualcosa ti colpisce e non è casualità. Il Signore porta avanti la storia di ognuno di noi e la segue; ci conosce perfettamente.Lui sa bene quando intervenire, la dose e quantità di shock che deve produrre in te.Questo significa “vegliate, state attenti”, questo è il clima dell’Avvento, perché Lui viene, in qualsiasi maniera, sotto qualsiasi maschera umana, sotto qualsiasi avvenimento.Dunque, fratelli e sorelle, di fronte a questo, state attenti! Coltiviamo questo spirito di attesa, specialmente in questo momento forte! Il Signore viene, ma quando viene “passa”.Ci ritornerà, possibilmente, ma quella possibilità che hai perduto non tornerà più. Hai perduto una possibilità che non sai che potenza avrebbe avuto nella tua vita, per cambiarla e orientarla in un’altra maniera!Se un amico ti dice di aver risolto il suo problema rivolgendosi a Cristo dovete crederci, ve lo posso assicurare per esperienza pastorale: fidatevi di Lui! E’ l’unico del quale ci si possa fidare totalmente, senza pericolo che ti pugnali alle spalle. Forse abbiamo l’esperienza che qualcuno l’abbia fatto con noi, ma il Cristo no! Non si permetterà mai di tradirti, e sempre ti porterà avanti.Questa è la fiducia, questo è l’affidamento, questa è la nostra fede che vince il mondo! Così sia.

Ultimo aggiornamento ( sabato 06 dicembre 2008 )