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36 Domenica 14^ Tempo Ordinario (Il tuo re.....cavalca un asino) rif. al 03/07/11 PDF Stampa E-mail

                              Quattordicesima Domenica del T.O  

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 11,25-30)

In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore
  

                              “Il tuo re….cavalca un asino”  

Fratelli e sorelle in Cristo, per poter scoprire il messaggio che la catechesi liturgica di questa domenica vuole comunicarci è bene partire dalla seconda lettura del profeta Zaccaria. Il brano che la liturgia  porta alla nostra considerazione appartiene al capitolo 9, la frase centrale è quella che riassume un po’ tutto il quadro: “Rallegrati Gerusalemme, il tuo Re viene a te seduto su di un asinello”. Per poter capire che reazione possa aver avuto questa frase nella mente e nel cuore degli Ebrei di quel tempo è bene collocarlo storicamente secondo un quadro che si inserisce nella storia generale di Israele. Dio aveva scelto Abramo. Lo aveva tolto dal Ur, un oceano di politeismo; lo aveva scelto come suo messaggero, portatore del monoteismo all’umanità. Gli aveva detto che la sua discendenza sarebbe stata numerosa come le stelle del cielo e le sabbie del mare e che ci sarebbe stato un re il cui regno non sarebbe mai terminato. Un re che sarebbe durato fino alla fine dei tempi e oltre. Fratelli e sorelle, dopo Abramo noi abbiamo avuto Isacco, Giacobbe… dopo Giacobbe le 12 tribù  dei suoi figli che vissero più di quattro secoli in Egitto e dall’Egitto Dio li trasse fuori con Mosè come condottiero che li fece unire in una nazionalità, quella degli Ebrei , invece di essere 12 tribù, un’accozzaglia di clan, ecc.. Dopo Mosè, il Signore fece a poco a poco conquistare dai condottieri che venivano suscitati da lui ogni tanto, più o meno tutto il territorio dell’antica Palestina, che noi abbiamo conosciuto in altri tempi. Ebbene, verso l’anno 1000, il popolo ebraico cominciò a voler avere anche lui un re come ce l’avevano tutti gli altri popoli. Il Signore percepì questo come un offesa perché il re era sempre stato uno solo, Israele era una teocrazia nella quale Dio era il Re d’Israele. Il potere ce l’aveva Dio e si serviva dei rappresentanti interni che si chiamavano patriarchi, capi popolo, giudici, condottieri. Allora quando il popolo pretese dal Signore di avere un re, il Signore glielo concesse, Saul; però continuò ad insistere mediante profeti. Il re di Israele era Lui e gli altri erano suoi vicari. Saul non seppe seguire i dettami del Signore e fu abbandonato da Dio, come dice la Scrittura e morì sul monte Galboe. Davide, dopo di lui, fu il re che regnò dal 1012 al 972. Davide si era fatto un nome nella lotta contro il gigante filisteo Golia ma poi era caduto in odio a Saul che lo aveva perseguitato finchè, morto Saul, Davide prese il potere di Israele e fu un guerriero che ampliò tutte le sue conquiste. Volle in seguito costruire un tempio ma il Signore non glielo permise perché disse : “ Tu sei un uomo di sangue, tu hai lottato, hai ammazzato tanta gente; lo farà tuo figlio Salomone”, chiamato il pacifico. Questo è anche il significato della parola Salomone , che costruì il tempio. E questo fu precisamente il periodo d’oro, della sfarzosità e grandezza d’Israele: il periodo del guerriero Davide e del costruttore del tempio Salomone. Dopo Salomone, le cose degenerarono, Israele si divise in 2 regni: il Regno di Israele al nord con 10 tribù e Giuda con  2 tribù, con  re di poco significato. Poi nel 721 a.C. gli Assiri con Salmanassar invasero Israele, distrussero Samaria e il regno del Nord finì. La fine del regno di Giuda avvenne nel 598 a.C., quando la gente fu deportata in Babilonia; il tempio fu distrutto 10 anni dopo, nel 588 con altra deportazione. Passarono alcune decine di anni e nel 538 il montanaro re Ciro, iraniano, che era di una razza indoeuropea, un grandissimo guerriero, scese nella pianura della Mesopotamia, tra i fiume Tigri ed Eufrate, ed eliminò i rimasugli dei regni degli Assiri e Babilonesi. E la prima cosa che fece fu quella di dire ai popoli che erano stati deportati in quel territorio, di ritornare ai loro territori e ricostruire le loro città e i loro templi, di praticare la loro religione, pagando però i tributi all’imperatore persiano che in quel momento aveva esteso tutto il suo potere dall’India fino al Mediterraneo. Ed è in questo momento che appaiono due profeti : Aggeo e Zaccaria. Zaccaria , il cui brano noi stiamo esaminando. Persino i loro nomi indicano che il Signore rispondeva alle necessità del popolo che veniva dall’esilio, che sebbene triste, si sentiva libero, però doveva ricostruire, e allora ecco il nome di Aggeo, “festivo” come per dire: “datevi con allegria, con gioia , ricostruite il tempio, animatevi a ricostruire le città, le vostre case”.E così pure Zaccaria significa “Dio ci ha ascoltato”, siamo tornati e ora ricostruiamo il nostro Paese. Però Zaccaria in questo suo brano che stiamo esaminando dice: “Il tuo re viene montato su un asinello!”. Viene a spezzare le lance, viene a bruciare gli scudi , a frantumare gli archi. E allora su che esercito potremmo contare?Ecco qui il problema, come avrà reagito il popolo? Non lo dice la Sacra Scrittura ma ce lo possiamo immaginare : Il popolo del re, del concetto regale aveva nella figura di Davide, il re per eccellenza, il gran re guerriero, di Salomone, il re splendente, intelligente, magnanimo, generoso che aveva costruito il tempio . Poi avevano conosciuto in esilio i re e i governatori con tutto lo sfarzo orientale, perciò il concetto del re era un concetto che non si sposava con quello che diceva Zaccaria : “il tuo re viene su un asinello” , quando gli altri re venivano sui grandi cavalli da guerra con prigionieri, schiavi e con ricchezze. Il tuo re viene e viene a disarmare il popolo e a portare  pace e umiltà, la dolcezza, la mansuetudine e la comprensione. Una figura così dimessa non rientrava nei loro schemi. Quanti ci hanno creduto? Io credo ben pochi, poiché questa è una continua ripetizione che i profeti fanno di un futuro liberatore che non combacia con le idee di un liberatore politico che il popolo in generale aveva , e porta la figura di un liberatore mite, mansueto, che il cui regno però durerà fino alla fine dei tempi. Ecco qui il concetto profetico che i padri della chiesa hanno applicato a Cristo, come una profezia del vero re, del vero regno che sarebbe venuto. Ed è questo che dice anche lo stesso Gesù nel Vangelo: “Tu hai fatto scoprire queste cose agli umili, ai poveri, ai sofferenti, ai pacificatori, a coloro che sono perseguitati, puri e umili”. Ecco, sono dichiarati felici questi. Questi sono felici e beati, perché? Perché hanno riposto la loro sicurezza nell’infinita potenza di Dio. Questo è il punto di differenza. Non possiamo appoggiare il nostro potere sul nostro denaro, sul nostro progresso, sulla nostra tecnologia e scienza, su tutto ciò che vogliamo, perchè questo non risolve i problemi fondamentali, non serve. Qui abbiamo il grosso paradosso di Dio, ciò che è debole domina, perché è forte. E dice S. Paolo: “Dio precisamente ha scelto ciò che era debole per costruire il suo regno, affinché si vedesse che è opera sua”.(Cfr. 1 Cor. 1,27)Fratelli e sorelle , qui dobbiamo fare immediatamente un ‘applicazione. Per le nostre vite facciamo piani, progetti che ci appaiono molto razionali, per carità, secondo la nostra maniera di pensare , di ragionare, giustissimi e vediamo che non funzionano. Allora uno si dice: ma come è possibile? Ci ho pensato bene! Questo è ragionevole, è corretto, però Dio interviene secondo il Suo piano, nel quale i suoi punti di vista non sempre coincidono con i nostri. Lo dice chiaramente il profeta Isaia: “Le mie vie non sono le vostre vie, i miei metodi non sono i vostri metodi”(Is. 55,8). E allora in questo non combaciare dei due piani, il mio piano personale, che mi sono inventato, e il piano oggettivo di Dio, noi ci ribelliamo, e certo, ci sentiamo defraudati , ma se riflettiamo bene , qui dobbiamo stabilire alcuni punti fermi. Dobbiamo mettere chiaramente alcuni paletti tratti dalla Sacra Scrittura. E un primo paletto è cosa sicura che Dio ci vuole salvi, “Dio vuole che tutti gli uomini siano salvi e arrivino alla pienezza della verità”( cfr 1 Tim.2,4 ). E’ pure sicuro che Dio questa salvezza la ottiene mediante un piano( cfr Rom.8,28b ).“Dio fa tendere ogni cosa verso il bene di coloro che lo amano perché li ha inseriti nel suo progetto di salvezza”(Rom. 8,28): siamo inseriti in un suo progetto. E quel progetto di salvezza è sicuro che Lui lo conosce in pieno; conosce tutti gli elementi, conosce anche noi, conosce che cosa dobbiamo fare noi in quel progetto di salvezza. Orbene, è anche sicuro e chiaro che l’intelligenza di Dio è infinita. La mia intelligenza, per grande che sia, è sempre limitata, allora una creatura ragionevole lascia  e accetta il piano di Dio. Lui porterà avanti anche ciò che a me pare illogico, paradossale. Mi dice: “ Non ti preoccupare, io ti risolverò il problema venendo a cavallo di un asinello, non verrò con i carri armati, non ti preoccupare, lo farò io”. Ecco fratelli e sorelle,  ecco una cosa molto, ma molto concreta, per quando noi nei nostri sogni e nei nostri progetti, nelle nostre immaginarie soluzioni ci permettiamo di dare consigli a Dio: “Ma Signore perché non mi ascolti? Come mai?” ( cfr. Gal. 5,16 ).Fratelli e sorelle, lasciatevi guidare dallo Spirito Santo, ci dice Paolo, perché così non seguirete i vostri egoismi, le vostre idee, perché le mie idee possono essere sbagliate, quelle di Dio sicuramente non lo sono.E questo mi da una pace enorme per confrontarmi con qualsiasi difficoltà dell’esistenza.Così sia.

Ultimo aggiornamento ( luned́ 11 luglio 2011 )
 
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