Home
Presentazione
Biografia
Pentagono della Sicurezza
Don Nicola con Noi
OMELIE Leggi
OMELIE AUDIO
Grazie Don Nicola
OMELIA Esequie
Ricordo Don Nicola
Catechesi sul Dolore
Contattaci
Scrivi un Messaggio
Collegamenti Web
Area Riservata
Cerca
34 Solennita' della Santissima Trinità rif. al 19/06/11 PDF Stampa E-mail
                       Solennità della SS. Trinità

 Dal Vangelo secondo Giovanni  ( Gv 3,16-18)
In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo:
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».
Parola del Signore
 

“O luce eterna che sola in te sidi….” (Dante, Paradiso XXXIII,123-126) 

Carissimi amici, fratelli e sorelle in Cristo. Domenica scorsa, nella domenica di Pentecoste, l’anno liturgico ha praticamente chiuso una prima fase della sua attività annuale. E’ la fase di contemplazione delle azioni di Dio nella storia umana:la creazione durante l’Avvento, l’incarnazione-redenzione tra Natale e Pasqua e la santificazione con Pentecoste. D’ora in poi in questo periodo, in questi primi 15 giorni, ci sono due domeniche nelle quali nella prima contempleremo la Santissima Trinità e nella seconda  la festa del Corpus Cristi. Di lì in poi vi saranno le domeniche “per annum”, che noi possiamo quasi denominare domeniche per i consigli degli acquisti per una vita cristiana, istruzioni per l’uso come vivere una vita cristiana e così fino alla fine dell’anno liturgico nel mese di novembre futuro. Oggi però siamo invitati a celebrare la Santissima Trinità con una festa grandissima che si chiama “solennità”. La liturgia ci invita ad affacciarci sull’abisso di luce, di bellezza, di armonia,di bontà e amore che è Dio in sè stesso, non nelle sue azioni verso di noi,ma in sè stesso,come Dio. È una visione abissale che ci interessa perché questa della Trinita’ è la nostra destinazione definitiva. Anticamente durante il periodo della definizione di questo dogma, gli uomini, i cristiani si accaloravano, lottavano e discutevano e alle volte venivano persino alle mani per difendere i loro punti di vista circa la Trinità. Oggi la Santissima Trinità è caduta perfettamente in piena indifferenza. Anni fa leggevo in una rivista che, in occasione della visita di Papa Giovanni Paolo II alla Svezia,  gli svedesi avrebbero accettato il Papa se avesse detto che la Trinità non era più tale ma erano 5 le persone e non 3, purchè non toccasse la loro sensibilità nel campo sessuale e che li lasciasse  continuare a comportarsi in quel campo come a loro pareva più conveniente e di profitto. Però noi come cristiani dobbiamo davvero riflettere seriamente sulla Trinità. Se cerchiamo nel Vangelo questa parola non la troveremo e nemmeno in nessun altro libro della Sacra Scrittura. E allora come mai è nata questa parola? Bene, questa parola è frutto dell’elaborazione del pensiero della Chiesa.Gesù Cristo parlò di sé stesso. Gli domandarono:”Sei tu il Figlio di Dio?”- e lui rispose :”Sì, voi stessi lo dite, io sono il figlio di Dio.”( Luca 22,70). E poi in varie altre occasioni disse:”Io vivo nel Padre e il Padre vive in me.”- poi- “Io e il Padre siamo la stessa cosa, chi mi da onore è il Padre mio quello che voi dite essere vostro Dio.” Questo specialmente nel Vangelo di Giovanni ai capitoli 14,10,8. Poi Cristo parlò pure di stesso in rapporto con suo Padre:”Il Padre mio è il più grande di tutti e mi ha consacrato e mandato nel mondo e io dico ciò che lui mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è il Padre” (ancora nel Vangelo di Giovanni negli stessi capitoli  cap. 8 e 10).  Cristo parlò pure dello Spirito Santo:”Io (…)pregherò il Padre e manderà un altro avvocato che vi guiderà alla verità piena, lo Spirito di verità. Me ne andrò;  voi siete tristi, ma vi manderò lo Spirito che vi difenda. Questo Spirito non vi dirà cose sue ma quelle che avrà udito dal Padre e prenderà pure da me stesso….”(di nuovo Vangelo di Giovanni, cap. 14 e16).Ebbene fratelli e sorelle, i Padri Apostolici, i primitivi pensatori cristiani e i teologi lungo i secoli elaborarono delle forme per esprimere in una maniera concisa di formula questa realtà, perché il mistero fosse espresso in una maniera non contraddittoria. Il loro pensiero si fissò nel determinare che Dio è una sola, eterna e infinita natura. La parola “natura” non è una parola che compare nella Sacra Scrittura e neppure la parola “persone”. Ma il pensiero cristiano , partendo dalla filosofia greca, utilizzò questa frase: Dio è una sola, infinita e eterna natura che interiormente si esprime in tre relazioni personali che partecipano ugualmente di detta natura, perciò non sono tre infiniti ma un solo infinito, una sola natura, un solo Dio. Però internamente c’è un dinamismo enorme, c’è un’origine che dà inizio ad un originato, e un interscambio tra i due. Ci dice che c’è un infinito dinamismo interno, che è un eterno generare, nascere e vivere; un eterno conoscere e essere conosciuto e compiacersi mutuamente; un eterno dare e ricevere e intercomunicare;  un eterno accendere ed essere acceso, e mutuamente illuminarsi e riscaldarsi. Evidentemente tutto questo dinamismo che è eterno, non è nel tempo, perciò non c’è prima il Padre e poi il Figlio, ma quando io dico Padre, contemporaneamente deve esistere il Figlio e ugualmente se dico Figlio deve esistere il Padre e dicendo Padre e Figlio simultaneamente deve esistere il rapporto tra di loro, il flusso d’amore dal Padre al Figlio e dal Figlio al Padre. E’ ciò che in forma molto elegante e poetica il nostro sommo Dante ha detto:”Oh luce eterna che sola in te sidi, sola t’intendi e da te intelletta ed intendente te, ami ed arridi.”(Divina Commedia, Cant. XXXIII, 123-126 ). Ebbene, fratelli e sorelle, questo è il mistero dei misteri: che cos’è Dio,com’è Dio, com’è strutturato Dio! Questo non l’avremmo mai potuto immaginare se non ce lo avesse rivelato Cristo e non lo possiamo nemmeno esprimere se non balbettando qualche parola al riguardo. Però questo mistero ha un’importanza enorme per noi. Perché? Perché questa della Trinità è la dimensione definitiva alla quale noi siamo stati chiamati, è la felicità assoluta e piena che significherà il senso totale della nostra esistenza. E questo è assolutamente strabiliante perché quella eterna bellezza infinita, è una luce meravigliosa, è una totale armonia e sarà la nostra dimora, perché Dio divinizzandoci  ci ha destinato a essere figli suoi nel Figlio naturale, figli adottivi, ma nel Figlio naturale, Gesù il Verbo del Padre. Ebbene, per questo la Trinità per noi è importante, sarà la nostra casa per sempre, definitiva, ma non sarà uno stare a contemplare passivamente la bellezza  infinita di Dio, c’è molto molto di più: sarà un’attività d’amore smisurato, non sarà una immobilità di contemplazione di fronte a Dio. In quella luce infinita di Dio, noi illuminati diventeremo incandescenti, surriscaldati e diventeremo fotoni incandescenti di luce divina. Ecco la divinizzazione di questa nostra povera umanità, noi non saremo ascoltatori attenti, solamente, della sinfonia divina, ma saremo note e suoni vibranti nell’eterno concerto divino.Fratelli e sorelle, concludo con ciò che ho letto anni fa in una rivista. Venivano intervistati dei giovani che frequentavano le discoteche. Claudia 23 anni, interrogata sul perché frequentava la discoteca il sabato sera disse:”Perché lì mi sento parte di un tutto e quella pienezza che ricevo lì mi dà una ricarica tale che mi permette di lavorare la settimana seguente nella quotidianità noiosa del lavoro.” Simone di 30 disse:”Io adoro la notte, mi sommergo nelle acque della notte che in quella discoteca si muovono e riprendono vita e vedo il fondo dorato del senso della mia esistenza perché lì siamo tutti fusi insieme in un’unica unità.” Fratelli e sorelle, dico a tutte le Claudie e a tutti i Simone di qualsiasi età che questa fusione che loro vorrebbero avere e pretendono di avere qui, noi l’avremo realmente nella Santissima Trinità. C’è questa possibilità, c’è questo senso definitivo della vita, c’è questa fusione eterna dove Dio sarà tutto in tutti. Così sia.

Ultimo aggiornamento ( sabato 18 giugno 2011 )
 
< Prec.   Pros. >