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32 Domenica 7^ di Pasqua (Ascensione del Signore) rif. al 05/06/11 PDF Stampa E-mail

Settima Domenica di Pasqua

+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 28,16-20)

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Parola del Signore 
                                      

Ascensione del Signore

Carissimi amici, fratelli e sorelle in Cristo.Eccoci arrivati al giorno trionfale di Gesù quando ha posto la corona definitiva alla sua azione di salvezza.E’ il giorno dell’Ascensione del Signore!Abbiamo sentito le parole “è salito al cielo….” o “gli angeli lo videro salire e osservarono questi uomini che guardavano il cielo e dissero: che state guardando lassù? E’ Colui che è disceso dal cielo ed è salito al cielo….” ecc.Fratelli e sorelle, noi siamo nell’anno 2005! Noi abbiamo mandato le nostre navicelle spaziali oltre l’ultimo pianeta e chissà si perderanno nello spazio infinito del creato. In una di queste spedizioni, anni fa, fu chiesto ad un astronauta russo, intervistato da terra e lui rispondeva dalla navicella: “Hai visto Dio lassù?”. Rispose: “No, io vedo solo attraverso il mio oblò e vedo tutto scuro, nero, si vedono solo le luci delle stelle che bruciano”.Allora dall’America un altro astronauta, però credente, gli mandò questo messaggio: “Caro compagno tu hai guardato nell’oblò sbagliato per questo non hai visto Dio; Dio non lo si guarda attraverso un oblò di una navicella spaziale, Dio lo si guarda attraverso l’oblò del tuo cuore, guarda dentro e lo vedrai”.Perché? Perché vedete fratelli e sorelle qui stiamo utilizzando un linguaggio che è fuori tempo come “ su nel cielo, giù in terra….”. Noi continuiamo nella nostra liturgia a usare gli schemi mentali ebraici. La cosmogonia ebraica, che è il concetto che avevano gli Ebrei del mondo, vedeva una sfera  tagliata in mezzo da un piatto, con la semisfera superiore fissa dove erano fisse le stelle e oltre questo era la dimora di Dio. Poi c’era il piatto, cioè la Terra che era per loro completamente piatta e infine la metà inferiore della sfera con le acque inferiori. E oltre c’era lo “Sheol” dove andavano a finire i morti.Non possiamo continuare a pensare in questa maniera e qui dobbiamo fare igiene di terminologia.Non potremo mai cambiare questa liturgia, durerà fino alla fine del mondo; continueranno a dire ascensione, continueranno a dire che Cristo è asceso al cielo, ma noi non possiamo pensare questo nelle categorie di spazio e di tempo, perché Cristo Risorto non appartiene più nè allo spazio nè al tempo, non è più soggetto a quelle leggi. Fate la prova, leggetevi il Vangelo: “ Il primo giorno dopo il sabato, la sera, stando riuniti gli Apostoli a porte chiuse entrò il Cristo”. Questo perché la materia del Cristo Risorto sotto il potere della legge dello Spirito, della nuova creazione dei risorti, non è più sottomessa alla impenetrabilità della materia come nella nostra creazione attuale.Fratelli e sorelle bisogna proprio cominciare a pensare che con la Risurrezione di Cristo è stato creato un mondo nuovo, con nuove leggi.E allora come dobbiamo considerare questa ascensione?Semplicemente che il Cristo Risorto si fece vedere dai suoi  solo per quaranta giorni, e questo lo dovevamo celebrare come fanno, per esempio in Vaticano, nel quarantesimo giorno dopo la Pasqua. Il Cristo non appartiene più allo spazio e al tempo e perciò, essendo risorto, è superiore a queste ed altre leggi. E’ entrato in un’altra dimensione.Allora non si è più fatto vedere dai suoi? Si, ma disse anche ai suoi: “Io non mi farò più vedere da voi, vado da mio Padre….”, entrava nella dimensione dell’eternità di Dio che è un’altra dimensione, ma qui scattano allora due conseguenze fenomenali.Cristo, dice il nucleo del messaggio dell’ascensione, porta la natura umana, il suo corpo come i nostri corpi, la sua anima come la nostra anima, ossia l’umanità che Lui aveva assunto, la presenta a Dio, fa entrare questa materia nell’eternità, nella nuova dimensione.Gesù Cristo Risorto non è un fantasma, anche se i suoi discepoli al principio non ci potevano credere tanto che all’ultimo addio che si erano dati ancora dubitavano che fosse Lui. Eppure Lui dice: “ Non mi vedrete più, vado alla casa del Padre….” ed è andato portando questa sua natura umana, proprio questa, con tutti gli elementi che compongono strutturalmente un corpo umano,questa stessa intelligenza, il pensiero. Insomma questo uomo è alla presenza della Trinità.Ci rendiamo conto di che cosa stiamo dicendo?Diciamo che la nostra materia è destinata ad essere divinizzata nella Risurrezione e sarà per sempre alla presenza di Dio.Allora qui altro che i materialisti scientifici, cari fratelli miei. I più grandi materialisti del mondo siamo proprio noi perché la nostra materia si divinizzerà sotto l’impulso e la forza dello Spirito Santo, infinito amore e potenza energetica di Dio, che ci trasformerà e ci farà stare alla presenza di Dio per sempre in una felicità della quale nemmeno possiamo immaginare minimamente come possa essere.E questa è una prima conseguenza dell’Ascensione: la presenza della nostra materia nella Trinità.Poi c’è un’assenza , ascensione come assenza.Qui scatta un’altra cosa che Cristo ha detto per noi. Vi ricordate quando Tommaso ha detto: “Se io non lo tocco non ci credo….” e il Signore disse: “Tommaso tu hai creduto perché hai toccato con mano….”, in realtà questo non è credere, è arrendersi all’evidenza, “….Beati coloro che non avendo visto crederanno….”, siamo noi che non abbiamo visto il Cristo ma che ci crediamo fermamente, e il Signore ci dice: “Benedetti voi”, “Beati e felici siete voi se credete a questo”. Credere a questo però significa che anche noi siamo chiamati a questa stessa situazione, ossia la nostra materia, questo nostro povero corpo così pieno di malanni, la nostra natura umana così proclive al peccato, proprio noi, siamo chiamati a stare per sempre così come siamo ma trasformati dall’amore dello Spirito Santo, nella nuova forma di risorti e siamo chiamati ad essere figli di Dio nella sua famiglia divina.Fratelli e sorelle però questo sarà realtà se noi accettiamo liberamente il ruolo che Lui ha dato ai suoi apostoli, a coloro che credono in Lui. “Andate, gridate al mondo la bella notizia”, che Dio ci ama, ci ha trasformati per farci diventare suoi figli. Tutte queste verità si realizzeranno se voi le predicate al mondo e battezzate chi crede nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, li sommergerete nel progetto della Trinità, li adeguerete ad accettare questo progetto di Dio.Così, se noi faremo questo, il nostro destino sarà lo stesso destino del Signore Gesù.Non possiamo non considerare che l’ascensione è una festa trionfale del Signore Gesù  però è piena di incidenze per noi, piena di un rispetto profondo della nostra materialità, umanità e corporeità, della nostra intelligenza che ci obbliga a rispettare questa materia secondo la legge di Dio, ma la condizione per poter diventare figli di Dio è quella di proclamare al mondo la bella notizia.Dio ci vuole tanto, ma tanto bene, da farci diventare fratelli di suo Figlio ed eredi del Regno di Dio per diventare figli suoi, anche se adottivi, per poter vivere definitivamente nella sua Casa.Che questo sia una realtà per tutti voi e anche per chi vi parla. Grazie, Signore, di averci scelti per diventare figli tuoi. Così sia.

Ultimo aggiornamento ( sabato 04 giugno 2011 )
 
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