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26 Pasqua di Risurrezione rif. al 24/04/11 PDF Stampa E-mail
             

                                     Pasqua di Risurrezione

 Dal vangelo secondo Giovanni  (Gv 20,1-9)

 Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al  sepolcro di buon mattino, quand’era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Corse allora da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: -”Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!”. Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli doveva risuscitare dai morti.  

 

 Amici, fratelli e sorelle in Cristo, ecco che Pasqua è ritornata ed è ritornata con la primavera e noi ne siamo stati avvertiti in forma molto sostenuta dai media, abbiamo visto la televisione e abbiamo sentito le radio, abbiamo letto i giornali, le riviste e lì era una continuazione di pubblicità su viaggi di vacanza per la settimana santa, monti e mare, terre calde, tipi di alimentazione, offerte di alberghi, pastiere, uova, colombe e tante altre cose. Offerte perfino di spettacoli religiosi abbinati al turismo, eccetera. Per esempio gli spettacoli, i “pasos”, processioni che si fanno praticamente in tutti i paesi della Spagna. Ebbene, sono cose molto belle, però fratelli e sorelle, sono cose che durante i secoli i cristiani hanno aggiunto come sovrastruttura sul nucleo centrale di questa festività e noi ,oggi,  praticamente che cosa vediamo? Vediamo la pubblicità, vediamo i viaggi ai monti e ai mari, vediamo le vacanze, l’alimentazione, i saluti di buona Pasqua, le visite nelle varie località. Son tutte cose buone, però fratelli e sorelle, quella non è l’essenza della Pasqua. Quella è la coreografia pasquale. L’essenza della Pasqua, il nucleo centrale della Pasqua noi cristiani non possiamo permetterci di dimenticarlo. Perché? Perché è il fatto più importante di tutta la storia del mondo. Perché? Perché è la nascita di un mondo nuovo! E’ una nuova creazione, qualcosa che assolutamente non ci possiamo nemmeno immaginare, ed è qui il punto. In che cosa consiste questo nucleo centrale? Consiste in una sola cosa, in una bella notizia ( in greco evangelion ): Dio ci vuole bene, ci vuole tanto bene! Un mio amico americano, con il suo humor anglosassone, a questo proposito mi diede perfino un regaletto da mettere sul tavolino. Era uno scritto in inglese: “ Dio ha amato tanto il mondo da non mandargli una commissione, ma ha mandato suo Figlio a pagare di persona”. Noi vorremmo risolvere i problemi mandando commissioni, che spesso invece di risolverli li insabbiano, ma Cristo non ha insabbiato niente. Dio ha mandato suo Figlio a morire, perché prima si è fatto uomo nascendo dalla Vergine Maria per opera dello Spirito Santo, poi ha vissuto come noi, ha sofferto come noi soffriamo, è morto come noi moriamo, così ha pagato tutti i peccati di tutta l’umanità di tutti i tempi. Guardate che noi eravamo destinati a non avere nemmeno un briciolo di felicità dopo il peccato dei progenitori perchè ci eravamo rovinati da soli. Dio, nonostante tutto, manda suo Figlio che paga per tutti noi. Ma non solo, e questa sarebbe già una cosa grandissima,  fa un’altra cosa ancora più grande: dopo tre giorni di permanenza lì nel sepolcro, risorge. Dobbiamo usare le parole corrette. Noi sappiamo che Gesù Cristo, lo dicono i Vangeli, ha risuscitato la figlia di Giairo, ha risuscitato il figlio della vedova della cittadina di Naim in Galilea, ha risuscitato il suo amico Lazzaro in Giudea, vicino a Gerusalemme. Ma, fratelli e sorelle, queste tre non si possono chiamare risurrezioni. Sono piuttosto delle “rivitalizzazioni”, perché quelle tre persone sono poi naturalmente morte. La Risurrezione di Cristo invece non è un tornare alla vita di prima. Lui non è tornato alla vita di prima. No; ha fatto un salto di qualità, è entrato in una situazione completamente diversa dove la morte non ha più potere ed è entrato in quella nuova dimensione con tutta la sua natura umana, il suo corpo umano e con la sua anima. Fratelli e sorelle, noi a queste cose non ci pensiamo nemmeno, ma hanno cambiato la storia del mondo!  Perché c’è ancora di più: questo Cristo è entrato immediatamente in quella dimensione divina che noi chiamiamo eternità, ma non riusciamo a capire cosa voglia dire. Ha fatto ancora di più: ci ha chiamati, ad ognuno di noi, a te, a me, al Papa, a vivere una vita nuova mediante il Battesimo. Che ha fatto? Ci ha fatto morire. La seconda lettura che avete letto dice: “ Voi siete morti in Cristo” e siamo veramente morti, ossia è stata distrutta la struttura di peccato nella quale eravamo stati concepiti ed eravamo nati dai nostri genitori e però abbiamo ricevuto una struttura nuova, delle nuove capacità. La capacità di vedere le cose, di interpretare la storia come la vede Dio, come la interpreta Dio, questo si chiama: fede. Abbiamo ricevuto la capacità e l’invito di collaborare con Lui alla costruzione dell’unità di tutto il mondo, di unire gli uomini. Guardate quante guerre, quante divisioni e Lui è venuto per unire tutti in una sola famiglia che poi diventerà la famiglia di Dio e noi siamo chiamati a questo. Perché il Battesimo non è una polizza di assicurazione della salvezza, l’ho detto altre volte, ci sono dei battezzati che non si vogliono salvare. Il Battesimo è un invito a collaborare con Cristo nella costruzione di un mondo nuovo, di una nuova umanità e con la sicurezza della vittoria finale, e questo si chiama speranza. E come?  Ah si, questa umanità non si forma sulla globalizzazione dell’economia, sulla comunità dei diritti umani, tutte cose buone, benissimo, ma bisogna andare alla radice del problema perché se noi non andiamo alla radice prenderemo sempre il problema per le foglie. E la radice del problema, qual è? E’questa: dobbiamo costruire la civiltà dell’amore. L’unica legge fondamentale che risolverà tutto è proprio questa, ma per  fare questo abbiamo bisogno della forza di Dio e qui viene la Risurrezione. Questo periodo della nostra vita naturale è la prima fase della Risurrezione. Se io parlo ad un non cristiano di queste cose, ti dice che vai dicendo cose senza senso. No, no! Invece hanno senso, perché in noi è entrata una nuova forma di vivere, è entrata la fede, la speranza, la carità - amore, e  siamo chiamati con Cristo a costruire un  mondo nuovo. Questa è la prima fase, la prima Risurrezione che ci differenzia dai non battezzati. Ce n’è poi un’altra, la Risurrezione finale, quando Cristo, principe della storia arriverà alla fine e ci farà diventare tutti una famiglia, quella di Dio. Ecco il suo Regno, fratelli e sorelle; però abbiamo bisogno di forze per queste cose. Non possiamo farlo con le sole nostre forze, è impossibile, abbiamo bisogno della forza che Cristo ci dà. “Senza di me non potete fare nulla”(Giov. 15,5).E come posso mettermi in contatto con Cristo se io sono qui, in questo mondo, legato al tempo e allo spazio. Lui è là, chissà dove, non posso neanche dire là, è in un’altra dimensione. E’ alla presenza di Dio con il suo corpo. Allora sapete cosa ha fatto il Cristo? Ha inventato una cosa spettacolare, ha dato a noi, suo corpo mistico come completamento Suo, perché Lui è il capo noi le membra, ci ha dato la possibilità di fare atti sacri che rompono il tempo e lo spazio e ci fanno mettere in contatto con Lui risorto, e a questo assistiamo tutti i giorni. E’ la “sacra liturgia”. Questo, fratelli e sorelle, è la Santa Eucaristia, nella quale mediante l’atto sacro della consacrazione del pane e del vino, qui viene fisicamente , anche se in forma sacramentale, ma fisicamente, non moralmente nel ricordo, nel pensiero; no! Viene fisicamente il Cristo. Io lo ricevo nella Comunione, e a differenza degli alimenti che noi mangiamo e metabolizziamo traendo da loro energia per la nostra vita umana, per il nostro corpo, Cristo ci prende Lui. E prendendoci ci assimila e ci metabolizza in Lui e ci divinizza! Questo è un mondo nuovo ed è questa la Pasqua. E’ la Pasqua in cui ogni anno io mi avvicino sempre un po’ di più, un passo di più verso la Risurrezione definitiva e totale che sarà alla fine dei tempi. Con la buona Pasqua, vi desidero questo: che ogni Pasqua, ogni festa nella quale c’è sempre l’Eucaristia, possiate ricevere il Cristo risorto che vi trasformerà, credetemi, vi trasformerà poco a poco e vi porterà alla realizzazione totale e completa di tutti i vostri sogni, delle vostre capacità e potenzialità, che Dio vi ha dato per poter realizzare il sogno che Lui ha avuto quando ha creato ognuno di noi. Buona Pasqua a tutti, fratelli e sorelle, ma in questo senso. Così sia. 

                  

Ultimo aggiornamento ( venerd́ 29 aprile 2011 )
 
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