Home
Presentazione
Biografia
Pentagono della Sicurezza
Don Nicola con Noi
OMELIE Leggi
OMELIE AUDIO
Grazie Don Nicola
OMELIA Esequie
Ricordo Don Nicola
Catechesi sul Dolore
Contattaci
Scrivi un Messaggio
Collegamenti Web
Area Riservata
Cerca
13 Domenica 3^ Tempo Ordinario (Luce/Tenebre) rif. al 23/01/11 PDF Stampa E-mail

                         Terza Domenica del Tempo Ordinario    

 ( Dal vangelo secondo Matteo )  Mt 4, 12-21

Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa: «Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta». Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.

                                             Luce - Tenebre 

Dicevamo domenica scorsa che avevamo iniziato la celebrazione di cinque domeniche, un pacchetto che fa da cuscinetto fra il tempo natalizio e il tempo pasquale, preparato da 40 giorni di quaresima.Orbene, diciamo pure che questo “tempo ordinario” ha un significato molto speciale; non è che in esso la liturgia ci propone di nuovo la profondità dei misteri di Dio e della sua azione fra noi; ci dà piuttosto delle norme per vivere in pratica la vita cristiana e ogni domenica ci presenta un messaggio di queste norme, alcuni aspetti specifici.La domanda è questa: “Come trovare l’aspetto specifico giacché le domeniche non hanno una titolazione speciale come le grandi feste: Natale, Pasqua e Pentecoste ?”.Ebbene questa risposta si trova scrutando le scritture, i brani che ci sono proposti nelle letture della Santa Messa. Oggi ci vengono proposte alcune letture molto interessanti.In primo luogo Isaia, che nel capitolo 9 al versetto 2 ci dice “il popolo vide una grande luce; una luce rifulse nel territorio di Zabulon e di Neftali” (Is.9.2).Zabulon e Neftali sono due tribù ebraiche che hanno occupato la parte nord della Palestina, quel territorio che si infiltra tra il Libano e la Siria, vicino ai laghi di El-Hùleh e il lago di Genezareth. Ebbene, in quel territorio si trovano due città: Cafarnao e Nazareth.Il vangelo di Matteo 4,12, ci dice “Gesù andò ad abitare a Nazareth nella terra di Zabulon e Neftali” (Matt. 4,12). Ecco il perché del parallelismo con il brano di Isaia.“Convertitevi” continua a dire Matteo, “entrate nella luce della nuova dottrina” così dice il Signore Gesù e chiama collaboratori che lo seguano, ai quali collaboratori lui fa cambiare mestiere da pescatori del lago li fa diventare pescatori di anime.E nel Salmo responsoriale abbiamo un ritornello che ripete costantemente dopo ogni verso e dice: “il Signore è mia luce e mia salvezza”. Ecco qui il messaggio: la luce del brano letto di Isaia. Gesù che chiama collaboratori perchè lui che era la luce era andato ad abitare precisamente nella zona di Cafarnao e perciò “il Signore è mia luce e mia salvezza”, come dice il salmo. Il simbolo della luce nella Sacra Scrittura è molto usato in contrapposizione a oscurità e tenebra che indicano peccato e morte spirituale, mentre luce è vita divina, grazie al dono regalatoci da Dio.Il passare dalle tenebre alla luce si chiama conversione, cambiamento radicale di mentalità e, conseguentemente, di modo di agire, di operare.E’ bene però subito dire che l’oscurità non è un atto positivo: non esiste una oscurità, l’oscurità è una mancanza di luce. Quando arriva la luce l’oscurità non può esistere, non è qualcosa che scappa, è un non esistente.L’oscurità è un non essere,  una negatività. E perciò continuiamo a vedere cosa ci dice la Sacra Scrittura a proposito della luce. Nella prima lettera di Giovanni, al capitolo 1 al versetto 5 dice “Dio è luce  e in lui non ci sono tenebre”(Giov. 1,5), ossia è purissima luce, solamente luce, perciò è impossibile che ci siano tenebre dove c’è solo luce.Poi nella 1a lettera a Timoteo, nel capitolo 4 versetto 16, Paolo scrive “Dio abita in una luce inaccessibile”(1 Tim. 4,16) e il prologo del Vangelo di Giovanni al capitolo 1 al versetto 9 dice “venne nel mondo la luce vera che illumina ogni uomo”e, ancora,  il Vangelo di Giovanni capitolo 12 versetto 46 dice “Io Cristo come luce sono venuto nel mondo perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre”(Giov. 12,46), ossia il rapporto con il Cristo elimina l’oscurità dall’uomo e ancora la Sacra Scrittura dice che l’uomo mediane il Battesimo è entrato in questo mondo luminoso.Paolo nella lettera agli Efesini capitolo 5 versetto 8 dice che “se un tempo voi eravate tenebre, ora siete luce nel Signore, comportatevi perciò come figli della luce” (Efes. 5,8).Nella lettera ai Colossesi capitolo 1 versetto 12 dice “e dopo aver partecipato quaggiù alla sorte dei Santi nella luce splenderete con il sole nel regno del Padre” (Col. 1,12).Matteo nel suo Vangelo capitolo 13 versetto 43 dice “e così siete diventati luce”(Matt. 13,43) e nel salmo 35 versetto 10 si dice “vedremo la luce di Dio”(Sal. 35,10).Fratelli e sorelle, ecco qui, cosa ci dice la Sacra Scrittura sulla luce; è una insistenza fortissima dove luce è simbolo di positività di Dio, luce assoluta che è Dio, luce partecipata che sono le sue creature.Ora vediamo qualcosa della luminosità della nostra vita di cristiani.Gesù dice ai suoi Apostoli e a noi suoi discepoli “voi siete la luce del mondo e così deve risplendere  la vostra luce davanti agli uomini perché vedano il bene che fate e ringrazino il Padre vostro che è nei cieli”(Matt. 5,14).Luca ci dice: “sta attento che la tua luce non diventi tenebra”(Luc. 11,35), perchè esiste il pericolo di perdere la luminosità.Ma in noi, fratelli e sorelle ! E qui concludiamo, in noi c’è un impasto di parti chiare, luminose e altre  che non sono chiare nè luminose e perciò appaiono scure. Perciò la vita è una continua lotta di sopraffazione delle tenebre, ossia è un dover illuminare in continuazione e andare verso l’unica luce che è Cristo, che ci fa diventare luminosi e che illumina e così illuminiamo ciò che ci attornia.Fratelli e sorelle, non lasciamoci abbagliare da piccole lucette, piccole fiammelle. La domanda, però, è: ascoltando, osservando il mondo, vedendo le notizie che ci propinano i media: “Come mai tanta cattiveria, tanta oscurità nel mondo, tanta ignoranza, tanta ingiustizia ? Non sarà che la nostra luce personale che abbiamo e che partecipiamo con il Cristo è troppo fioca ? Forse ci siamo persi noi in un “black out” e allora tutto ciò che ci circonda non  può essere luminoso, perché se noi, che siamo stati chiamati da Cristo a collaborare con lui a spargere la luce nel mondo, siamo in black out, evidentemente attorno a noi le tenebre regneranno sovrane.Fratelli e sorelle, lasciamoci non solamente illuminare da Cristo ma andiamo verso il Cristo che è il sole, fuoco e luce e lasciamoci far diventare incandescenti, luminosi per collaborare così con Cristo, luce nel mondo, ad illuminare questa povera umanità che è assetata di chiarezza e di luce.  Così sia. 

Ultimo aggiornamento ( domenica 23 gennaio 2011 )
 
< Prec.   Pros. >