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10 Epifania rif. al 06/01/11 PDF Stampa E-mail

(Dal vangelo secondo Matteo Mt 2,1-12) 

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo vi­sto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme di­cendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».   

                                              Epifania  

  Carissimi amici, fratelli e sorelle in Cristo. Circa venticinque anni fa quando venni per la prima volta a celebrare la festa dell’Epifania in questa chiesa che ancora non era cattedrale, provocatoriamente iniziai l’omelia dicendo che non erano tre, che non erano re, che non erano maghi.Perché questa provocazione? Era per attirare l’attenzione dei cristiani su un’operazione importantissima che dobbiamo fare noi nella nostra mente, ossia un igiene concettuale, perché rischiamo di non saper interpretare questa bellissima festa.In essa la coreografia luminosa è spettacolare, e bisognerebbe vedere le feste che fanno oggi, che per loro è festa del Natale, i nostri fratelli orientali della Chiesa ortodossa. Una festa luminosa bellissima, tant’è che i greci chiamano questa festa “ta fotà”, che vuol dire: “le luci” , la festa delle luci.Attorno a questa bellissima festa, sul suo nucleo centrale, sul messaggio di questa festa, si è creata una serie di sovrastrutture che non corrispondono a realtà, che non sono la parola del Vangelo.Anzitutto noi italiani, e solamente noi italiani, abbiamo questa storia della befana che di cristiano ha solo la deformazione del nome: epifanìa, epifània , befania e befana. E poi con la strega che vola sulla scopa, siamo perfettamente in una situazione medievale demoniaca, c’è poco da scherzare!E’ ridicolo vedere come espressione cristiana il problema della befana. Non è cristianesimo.Cristianesimo è invece la festa dei Re Magi. I Magi erano tre? Non è scritto, potevano essere due o quattro o di più. Il testo in latino dice: “Magi venerunt ab oriente”, riferendosi ad un numero indeterminato. La traduzione ben fatta dice: alcuni Magi…. e pensiamo a tre perché hanno offerto oro, incenso e mirra, che sono poi pietre preziose, spezie e prodotti orientali. Quindi diciamo che erano tre perché hanno offerto tre tipi di regalo.Non erano re. Allora perché diciamo che erano re? Non erano re, appartenevano ad una casta speciale. In Persia esisteva una casta di uomini addetti allo studio. Erano degli scienziati chiamati “magush”. Come? Scienziati a quei tempi? Si, studiavano matematica, astronomia e conoscevano molto e bene di queste cose. Il sistema sessagesimale con il quale noi misuriamo i nostri angoli, angolo retto 90°, angolo piatto 180°, angolo completo 360°, ce lo hanno insegnato loro. Per l’utilità del numero 6, la base: questo sistema ancora va avanti da secoli, insegnatoci da loro. Ebbene questa gente studiava i fenomeni della natura, ma allora perché li chiamano re?Vedete, abbiamo letto nel salmo responsoriale, il salmo 71, che dice: “I re di Tarsis e delle isole, i re di Arabia e di Saba, vengono a portare i doni al gran re”. Ed ecco che si è fatta un’estrapolazione dicendo che anche loro erano re. Non erano re: erano coloro che diventavano consiglieri, esperti nelle varie materie, che coadiuvavano le autorità politiche nel governo delle loro nazioni e questo significava il famoso termine “magoi” del testo greco, derivato dal persiano “magush”.E non erano maghi. Perché ho detto maghi? Vedete il singolare di maghi è mago, il singolare di magi è mago e i nostri ragazzi confondono maghi con magi. Quando predicavo ai ragazzi dovevo spiegare che questa non era gente che tirasse fuori il coniglio dal cappello. Erano uomini di scienza e per di più, un’altra cosa fondamentale, erano stranieri.Guardate che a noi non dice niente questo, ma agli Ebrei ….!Quando arrivano a Gerusalemme domandano dov’è nato il Re dei Giudei e lo chiedono a Erode che è il re dei Giudei. Questi dice: “Come? C’è uno che viene a scalzarmi dal trono?” Allora fa il gioco di dire: “Andate, vedete dov’è il bambino perché anch’io venga ad adorarlo”. Come no! Erode dichiarò la morte di tutti i bambini da due anni in giù nella zona di Betlemme, la famosa morte degli innocenti.Veniamo al problema della stella. La stella è un fenomeno astronomico che non si sa di che tipo sia,  però nelle loro tavole questi scienziati vedevano che si trattava di un fenomeno straordinario, fuori luogo, stranissimo, e dalle antiche profezie e previsioni sapevano che ci sarebbe stato il segno di un periodo di salvezza, che sarebbe venuto un liberatore,  e questo esiste più o meno in tutte le culture. Allora si dissero che questo fenomeno della natura, così grande, così importante, doveva essere segno di qualcosa di spettacolare, precisamente di ciò che tutti aspettavano, il grande liberatore di tutta l’umanità.Bene, quello che abbiamo fatto è stato fare un po’ di pulizia nel campo delle idee.Andiamo ora al nucleo del messaggio.Il messaggio è chiaro: Cristo si manifesta agli stranieri, anche ai non Ebrei, i quali credevano di essere gli esclusivi proprietari della rivelazione di Dio. Lo erano stati fino ad allora, però il piano di Dio era che la nazione ebraica fosse stata la culla per l’accettazione del Figlio di Dio fatto uomo. E non solo la culla ma anche elemento di comunicazione di questa salvezza al mondo intero.La finalità del piano di Dio era questa, gli Ebrei dovevano essere il popolo eletto, coloro che si sarebbero giocati l’esistenza come popolo per unire tutta l’umanità.Non l’hanno voluto fare. Allora pochissimi ebrei, il piccolo resto, è andato dietro a Gesù Cristo e ha dato origine al nuovo Israele.Ecco qui, il nuovo Israele! Siamo proprio noi, coloro i quali siamo stati battezzati in Cristo.Noi che abbiamo accettato il progetto di Dio ed in ragione di ciò, in occasione di questa festa, abbiamo una responsabilità grandissima, dobbiamo essere noi coloro che portano il Cristo a tutte le genti.Dobbiamo essere noi la stella che fa vedere una nuova esistenza dietro questo grande liberatore che è il Figlio di Dio fatto uomo, Gesù. Siamo noi che dobbiamo dire agli scienziati che la loro strada per trovare il Cristo è la scienza e la scienza è la scoperta della verità esistente nella natura, voluta da Dio, verità suprema, e allora tutto questo è scoperta continua di piccole verità che ci portano verso la verità assoluta che è Dio.Questo agli scienziati lo dobbiamo insegnare noi, fratelli e sorelle.Ma io non sono uno scienziato! Non c’è bisogno di essere uno scienziato per dire queste cose, c’è bisogno di essere cristiani nel senso che, come diceva Paolo VI che il mondo attuale è stufo di tanti maestri e ha bisogno di testimoni, di testimoni che facciano vedere che pur vivendo gli stessi problemi che vivono i non credenti, di fronte a questi problemi hanno tutt’altro atteggiamento. Viviamo sì su questa terra, ma il nostro spirito, la nostra mentalità, il nostro obbiettivo è già altrove. Questo ci aiuta ad impostare positivamente anche i nostri errori, le nostre malattie, le sconfitte e persino le cose buone, in una maniera diversa! Questo è il cristianesimo.In tal modo possiamo “stupire” questa brava gente che è alla ricerca di un senso della vita, che brancola nel buio come, dice la Scrittura, che ha gli occhi appannati, non vede però sente il bisogno assoluto di una pienezza.Fratelli e sorelle, all’augurarvi una buona Epifania vi auguro precisamente questo: che possiate essere ognuno di voi, nel campo dove Dio ti ha collocato, nel tuo ambiente, devi essere stella che guida questi nostri poveri fratelli che cercano un senso all’esistenza, guidandoli verso il Cristo che è la via, la verità, la vita, la vera luce.Così sia.

Ultimo aggiornamento ( giovedì 06 gennaio 2011 )
 
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