Home
Presentazione
Biografia
Pentagono della Sicurezza
Don Nicola con Noi
OMELIE Leggi
OMELIE AUDIO
Grazie Don Nicola
OMELIA Esequie
Ricordo Don Nicola
Catechesi sul Dolore
Contattaci
Scrivi un Messaggio
Collegamenti Web
Area Riservata
Cerca
2 Domenica 2^ di Avvento (L'obiettivo dell ' Avvento) rif. al 05/12/10 PDF Stampa E-mail

                           Seconda Domenica di Avvento 

( Dal vangelo secondo Matteo )   Mt 3, 1-12

In quei giorni comparve Giovanni il Battista a predicare nel deserto della Giudea, dicendo: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!”. Egli è colui che fu annunziato dal profeta Isaìa quando disse: "Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!".Giovanni portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico. Allora accorrevano a lui da Gerusalemme, da tutta la Giudea e dalla zona adiacente il Giordano; e, confessando i loro peccati, si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano.Vedendo però molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: “Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all'ira imminente? Fate dunque frutti degni di conversione, e non crediate di poter dire fra voi: Abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre. Già la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo con acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non son degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Egli ha in mano il ventilàbro, pulirà la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile”.

                    L’obiettivo dell’Avvento  

 

 

Fratelli e sorelle, viviamo in una epoca che si chiama immaginifica, ossia un’epoca nella quale siamo abituati a vedere le cose per immagini. La televisione, soprattutto, il cinema, le riviste, le fotografie, ecc. tutto questo è molto più concreto per noi moderni che non le idee astratte. Ed ecco qui che la nostra liturgia, pedagogicamente, in questo Avvento per inculcarci alcune idee che di per sé sono astratte, ci presenta un’icona, ossia, un uomo che è l’immagine concreta di queste idee che la pedagogia liturgica vuole proprio darci.Questa figura è la figura di S.Giovanni, il battezzatore, il cugino, parente di Gesù, che iniziò aprendo la strada al Signore Gesù.Ecco! Fece da guida a coloro che volevano incontrare il Messia, fece da apripista e come un pratico del porto. Noi sappiamo che, per esempio, per salire su una montagna che non conosciamo perfettamente bene, la prudenza ci dice di seguire una guida, di contattare una guida che ci porti in cima.Così anche nelle grandi gare sciistiche c’è sempre un vecchio campione che fa da apripista, scende per primo senza la preoccupazione dei centesimi o millesimi di secondo; scende disegnando molto bene la pista e gli altri lo osservano per vedere un po’ come doversi gestire dopo.Così pure quando una nave arriva ad un porto nuovo e non può entrare da sola, c’è sempre un pratico di porto  che arriva a bordo del motoscafo prima che la nave entri al porto, sale sulla nave e prende il timone guidando la nave al porto sicuro, per evitare i fondali, le secche, gli scogli.Ebbene, così è Giovanni il Battista. La Guida, l’Apripista e il Pratico di porto che ci vuole portare verso la cima che è Cristo, la meta che è Cristo, il porto che è sempre il Cristo.Che cosa ci dice questo Santo, questo grande uomo, Giovanni il Battista ?Ci propone alcune cose molto serie: ci propone innanzitutto la conversione, poi insiste sull’urgenza di questa conversione affermando che deve essere una conversione autentica.Questo che lui predicava a coloro che stavano preparandosi per ricevere il Messia perché i tempi erano maturi, ci obbliga ad una riflessione, avendo già accettato il Messia, ci obbliga a capire che cosa è la nostra conversione al giorno d’oggi.La parola conversione viene dal greco, è la traduzione latina più o meno fedele della parola greca metànoia che vuol dire oltre la mente, oltre la maniera di pensare che tu hai adesso, ossia un cambiamento di idee.Anche se sei già sulla strada giusta, il cambiamento di idee non significa passare sulla strada di idee sbagliate, significa approfondire sempre di più questa conoscenza, perché qui siamo in una zona di mistero dove la conoscenza non è mai sufficientemente profonda.Ecco, la metànoia significa proprio questo: cambiare radicalmente, fondamentalmente, profondamente la nostra maniera di pensare che poi influisce evidentemente sulla nostra maniera di agire.Il secondo concetto su cui S. Giovanni Battista insiste fortemente è: “Sbrigatevi, fate in fretta perchè la scure è già posta alla radice dell’albero che sta per essere tagliato Ossia: “muovetevi, non avete più tempo da perdere, il tempo sta per scadere”.Fratelli e sorelle, anche noi dobbiamo prendere questa cosa molto sul serio: stiamo iniziando un anno nuovo, praticamente siamo alla seconda domenica dell’anno liturgico. Chi ci assicura che potremo veramente vivere tutto questo anno e potremo iniziare un anno nuovo ?Tutto questo è nelle mani di Dio. Noi del futuro nostro non  sappiamo assolutamente niente, sappiamo con sicurezza che moriremo, ma quando, dove e come non lo sappiamo.Ed ecco qui allora l’urgenza di fare questa conversione in ogni istante della nostra esistenza, per poter arrivare a quel grado di sviluppo che Dio ha sognato quando ci ha creato.E poi, infine vi è l’autenticità sulla quale lui, per primo, ha dato esempio con la sua condotta personale, ma che poi indica anche a noi: “Io vi battezzo con l’acqua, ma dopo di me verrà uno che vi battezzerà nello Spirito Santo, nel fuoco dello Spirito Santo”. Acqua e fuoco!  Guardate che la contraddizione del paragone dell’acqua e del fuoco è perfetta: l’acqua spegne il fuoco, il fuoco fa evaporare l’acqua.Allora il problema sta proprio qui. Che cosa vuole significare questo ? Vuole significare, fratelli e sorelle, che noi non possiamo continuare con un Cristianesimo soddisfatto: “ma io sono già convertito”, “non sono mai stato un musulmano”, “non sono mai stato un protestante”. No fratelli e sorelle, non è questo ! Giovanni il Battista con il concetto di conversione, con l’urgenza della conversione e con l’autenticità della conversione ci spinge ad entrare in una nuova dimensione, a lasciarci invadere dallo Spirito Santo.S. Paolo dice nella lettera ai Gàlati ( Gal 5,16) “Lasciatevi guidare dallo Spirito Santo, così non seguirete i desideri del vostro egoismo”. Lasciarsi guidare dallo Spirito Santo significa non prendere noi l’iniziativa ma rispondere positivamente a tutte le iniziative che lo Spirito Santo prende per noi e su di noi. E’accettare così la volontà di Dio.Questo è essere autenticamente Cristiano !E pensare poi che quello Spirito Santo è nientemeno che l’Infinito Amore che fluisce e rifluisce tra il Padre e il Figlio e che ci viene comunicato attraverso la natura umana di Gesù Cristo nei Sacramenti per poterci trasformare, divinizzare.Fratelli e sorelle, allora sì, che l’umanità diventerà un unico corpo, allora sì che non basterà il buonismo, il convivere civile. Questo è il minimo, ma dobbiamo arrivare a qualcosa di più: alla presenza dello Spirito Santo nella profondità del nostro essere. Lo Spirito che ci permea totalmente in  modo da entrare, penetrare nel mistero dell’unità totale di tutti noi in Cristo e tra di noi.Fratelli e sorelle, ecco l’obiettivo che si è prefissato la liturgia nella pedagogia di questo Avvento, affinchè possiamo sempre di più essere veramente elementi vivi del corpo di Cristo. Così sia.

Ultimo aggiornamento ( domenica 05 dicembre 2010 )
 
< Prec.   Pros. >