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56 Domenica 33^ Tempo Ordinario (Il bilancio consuntivo) rif. al 14/11/10 PDF Stampa E-mail

                          Trentatreesima Domenica del Tempo Ordinario

 Dal Vangelo secondo Luca (Lc 21,5-19)

In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

                                   Il bilancio consuntivo

Carissimi amici, fratelli e sorelle in Cristo. Eccoci arrivati agli sgoccioli dell’anno liturgico.  La prossima domenica  inizieremo l’ultima settimana celebrando la festa di Cristo Re, come corona e compimento di tutto l’anno liturgico. Siamo partiti dall’Avvento meditando sulla creazione divina. Abbiamo poi meditato sulla nascita, vita, passione, morte e risurrezione del Verbo fatto uomo (Gesù). Dalla Pentecoste fino ad ora abbiamo meditato sull’azione dello Spirito Santo  nella santificazione delle nostre vite cristiane e nella divinizzazione della nostra esistenza per diventare sempre di più figli del Padre “Affinchè il Cristo sia il primogenito di tanti fratelli”, come dice la lettera di San Paolo ai Romani (Rom. 8,29). Questa domenica, però, è la conclusione pratica del “tempo ordinario” ossia  di quel periodo liturgico dove ci viene presentata la dottrina di come vivere pienamente una vita cristiana . Utilizzando delle frasi di uso comune,  le abbiamo chiamate le domeniche dei “consigli per gli acquisti”  o “delle istruzioni per l’uso”. Quando si conclude un esercizio, di qualunque tipo, una buona amministrazione fa un bilancio ; un “bilancio consuntivo”. Ecco che noi , oggi, siamo chiamati  a fare un “bilancio consuntivo” di tutta l’annata spirituale, per valutare le cose positive e negative, gli acquisti e le perdite. Le letture di oggi, però , ci invitano anche a guardare al futuro. Nella prima lettura, Malachia simboleggia un forno nel quale il “fuoco” del giudizio di Dio purificherà il metallo (quello che di buono abbiamo fatto) dalle scorie e brucerà la paglia (le cose inconsistenti , il male fatto nella vita).Oggi , per il  “bilancio consuntivo”,  è necessario riflettere sul significato del progetto di Dio. Dio vuole la nostra salvezza ! Il suo progetto è per portarci a Casa sua , per farci Figli suoi , per farci entrare nella sua Famiglia  : per salvarci. Qui è molto importante fare una piccola purificazione di alcune idee che sono normali nell’immaginario collettivo di noi cristiani. Noi abbiamo separato la Salvezza dalla vita pratica di tutti i giorni. Questo è dannoso perché abbiamo spaccato la nostra esistenza dividendola in due grandi tronconi : da una parte l’esistenza pratica e concreta di quello che vediamo e tocchiamo , dall’altra la Salvezza. San Paolo dice : “E’ vero che noi siamo già salvi ma soltanto nella speranza” (Rom. 8,24). Già salvi, ma non ancora completamente salvi . Ecco il mistero della nostra esistenza ! Siamo già salvi ma siamo ancora , però, in cammino per arrivare alla pienezza definitiva. Siamo come esploratori in una foresta fittissima dove, però , già conosciamo, a differenza di altri esploratori, la direzione della meta da raggiungere ed il sentiero da percorrere. Siamo già salvi perché abbiamo a nostra disposizione tutti i mezzi necessari, ma dobbiamo impiegarli per raggiungere la meta . Questo è importante perché condiziona la nostra forma di vivere. La Salvezza è già qui, ma non ancora in pienezza. E’ un po’ come il chicco di grano che potenzialmente ha già in se la capacità di diventare spiga , ma solo spappolandosi sotto terra diventerà tale. Moltissimi uomini , purtroppo, seguono un'altra linea che sintetizzo leggendovi un verso di un poeta marxista, Bertold Brecht,  che ha scritto una poesia dal titolo “Contro la seduzione” , che dice così : “Fratelli , non vi fate sedurre. Non esiste ritorno. Morirete come tutte le bestie e dopo non c’è assulutamente niente”.   Quanti battezzati, amici, conoscenti, colleghi , la pensano così ?  Moltissimi pensano che dopo non c’è più niente ! La cremazione ha proprio il significato di spargere nel nulla le proprie ceneri !  Fratelli e sorelle , il pensiero cristiano si basa su ben altre basi .  Il Signore Gesù ha detto : “ Il Regno di Dio è già qui , in mezzo a noi” (Luc. 17,21). Ossia corrisponde al concetto di Paolo , che siamo già salvi , che la potenzialità e gli strumenti sono già in nostro possesso. Già prima di San Paolo, nel libro della “Sapienza” , Dio aveva ispirato l’autore sacro a scrivere questa frase : “I giusti hanno già una speranza piena di immortalità” (Sap. 3,4). Cristo è vero che è morto , ma è anche risorto ! E’ vivo in questo istante ! La sua umanità che aveva sofferto la morte , è entrata in una dimensione assolutamente nuova, facendo un salto di qualità dalla vita umana . “E’ seduto alla destra del Padre” , come diciamo nel “Credo”, vuole dire che possiede il massimo potere a disposizione , trascinando con sé tutta l’umanità. “Io non vi abbandonerò . Io sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo” (Mat. 28,22). Poi aveva aggiunto una frase un pò misteriosa che si applica al momento della croce ma che noi possiamo estrapolare  al  momento della risurrezione :“ Quando sarò innalzato da terra , attrarrò tutti a me”(Giov. 12,32). Perché, come avevamo detto la scorsa domenica , la risurrezione di Cristo è per tutti gli uomini , la sua umanità è, tendenzialmente, tutta l’umanità . Tutti così abbiamo la capacità , la possibilità della risurrezione. Per comprendere il rapporto di unione di noi con Cristo, ricordo un mio insegnante di teologia che paragonava la risurrezione con l’emersione di un sub dal mare.  Quando un sub risale in superficie, dopo un immersione, emerge per prima la testa : Gesù ; poi il collo : la Vergine Maria ;  poi le braccia : tutti noi, membra di questo “Corpo”, che risorgeremo con Lui. La “Salvezza” è già qui perché siamo già uniti al Cristo che è entrato nella risurrezione con corpo ed anima. L’umanità di Cristo non è solamente la parte spirituale (l’intelligenza , la volontà) , ma anche quella corporea. Anch’essa si è salvata  : questa è la notizia più spettacolare , questo è il vero Vangelo. Questa nostra unità con Cristo ci rende salvi fin da ora. Fratelli e sorelle, Dio ha per noi  un amore enorme ! Ci vuole “Tutti salvi” , come scrive Paolo a Timoteo (1 Tim. 2,4) . Solamente noi possiamo staccare la spina che vitalmente ci unisce al Cristo . E’ la nostra libertà quella che decide , tocca a noi farlo. Ma oltre a poter , purtroppo, staccare la spina , abbiamo anche l’enorme possibilità di aumentare sempre di più l’unione con Cristo risorto, per costruire sempre meglio la nostra salvezza. I sacramenti , ed in particolare la riconciliazione e l’eucarestia , sono veramente gli elementi che approfondiscono sempre di più la nostra unione con il Cristo che ci ha dato la “Salvezza” e che ci appartiene già qui ed ora . Così sia.  

Ultimo aggiornamento ( domenica 14 novembre 2010 )
 
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