Santissima Trinità Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 16,12-15)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà». Solennità della Santissima Trinità Questa solennità della Santissima Trinità che oggi celebriamo, corona , per così dire , quella parte dell’anno liturgico nella quale abbiamo meditato e celebrato l’azione che chiameremo “esterna” del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo nella storia dell’umanità. Oggi, invece, la liturgia ci invita a gettare uno sguardo “interno”, sulla “privacy” della vita intima di Dio , in quell’abisso di Luce , di Bontà , di Bellezza , di Armonia che è il mistero della Santissima Trinità. Questa celebrazione ci offre la possibilità di riflettere sul fatto fondamentale della nostra umana esistenza che è quello del nostro rapporto con Dio. Come possiamo conoscere Colui che è così veramente “altro” da noi ? E’ possibile? Non è facile riassumere nel breve spazio di una omelia un idea che , quando ero giovane studente di teologia ,ci fece riempire quaderni di appunti sulla tesi della “De Cognoscibilitate Dei”, ossia sulla possibilità dell’uomo di conoscere Dio. Come abordare questo tema?In una omelia che si espone durante una liturgia sacra per cristiani credenti e praticanti, come è il caso nostro oggi , non possiamo pretendere di sviscerare questo problema del punto di vista delle scienze sociali : antropologia , psicologia , filosofia, sociologia ecc. Non è questo il nostro ambito. Lo imposteremo invece dal punto di vista nostro,di credenti in Dio, di persone che accettano l’esistenza di Dio e quanto Lui ci ha rivelato ma vogliono, però, approfondirne sempre di più la conoscenza . Dobbiamo, perciò ricorrere alla Sacra Scrittura che ci rivela il pensiero di Dio . San Paolo , nella lettera ai Romani (Rom. 1,19-21) scrive :”Ciò che si può conoscere di Dio è visibile a tutti . Dio stesso lo ha rivelato agli uomini. Infatti ,fin da quando Dio ha creato il mondo gli uomini con la loro intelligenza possono vedere ,nelle cose che Dio ha fatto, le sue qualità invisibili, ossia la sua eterna potenza e la sua divina natura”. Paolo continua : ”Gli uomini non hanno alcun motivo di scusa , hanno conosciuto Dio ,poi si sono rifiutati di adorarlo e di ringraziarlo come Dio . Si sono smarriti in stupidi ragionamenti e non hanno capito più nulla. Adorano immagini… invece del Dio immortale”. Ma questo , con la nostra ragione e con la forza intellettuale del nostro pensiero. Ma Dio “quando fu giunto il tempo stabilito, mandò suo Figlio”(Gal. 4,4).Allora Gesù ci manifestò l’intimità di Dio. In molteplici passaggi del Vangelo,Gesù parla del Padre suo e dello Spirito Santo, specialmente nel Vangelo di Giovanni. Parla dei rapporti che lui ha con il Padre e con lo Spirito Santo che manderà ai suoi apostoli affinchè tutti siano una cosa sola: “Come tu Padre sei in me ed io in te”(Giov.17,21). Fa delle affermazioni che indicano la strettissima unione che ha con il Padre : “Tu, oh Padre, sei in me ed io sono in te”(Giov.17,21).”Io vivo nel Padre ed il Padre vive in me”(Giov.14,10). Ma anche altre che ne evidenziano la differenza : “Tutto quello che io vi dico, lo dico come il Padre lo ha detto a me”(Giov.12,50) . “Il Padre mi mandò tra gli uomini”(Giov.16,5).Anche per lo Spirito Santo presenta i due aspetti di unione e differenza. Nella differenza dice :”Io pregherò il Padre ed egli vi manderà un altro avvocato: lo Spirito della Verità che sarà sempre con voi ,che vi difende, che vi guida verso tutta la Verità” (Cfr. Giov.Cap. 14,15,16 passim). Il rapporto intimo lo deduciamo quando Gesù dice : ”Lo Spirito che vi manda il Padre sarà mio testimone ,non dirà cose sue ma quelle che ha udito. Egli mi spiegherà a voi perché riceverà da me e ve lo dirà(Cfr.Giov. 16,19)”.Ecco fratelli e sorelle ! Lo Spirito Santo , Spirito di Verità , ha sempre accompagnato la Chiesa in tutto ; ha assistito gli apostoli , i padri apostolici ,i teologi, i pensatori cristiani che lungo i secoli sintetizzarono il pensiero rivelato da Gesù in formule più concise . Già l’apostolo Giovanni nella sua prima lettera scriveva: “Sono tre quelli che danno testimonianza in cielo : Il Padre ,il Figlio e lo Spirito Santo , ma questi tre sono una sola cosa(1 Giov.5,7)”. Lungo i secoli , il magistero della Chiesa , nei concilii ,nei documenti magisteriali e liturgici , ha affinato l’espressione di questo “mistero” insondabile che le nostre menti limitate non possono capire, ma che almeno, possiamo enunciare in maniera tale che non esprima contraddizione.Dio è una comunità di tre persone : Padre , Figlio e Spirito Santo , realmente distinte in quanto tali ma che partecipano in comune, di un'unica natura divina ; cosa che proclameremo anche nel prefazio di questa stessa messa. Natura e persona non sono la stessa cosa! Perciò nel dire: “Una sola natura e tre persone”, non c’è contraddizione nell’espressione usata , ma il mistero rimane tale e quale nella sua impenetrabilità divina. E c’è di più! Il fatto veramente esplosivo sono le parole dette da Gesù con riferimento a noi :”Padre fa che questi che mi hai dato siano tutti una sola cosa come Tu Padre sei in me ed io in te , anch’essi siano in noi”(Giov.17,21).Ecco che cosa è la vita da cristiani : vivere uniti tra di noi in Dio , uniti nella comunità trinitaria ,germinalmente già fin d’ ora , e definitivamente in pienezza nella dimensione dell’eternità. Ecco l’impareggiabile bontà ed eleganza divina. Non contento di manifestarsi a noi nella creazione , nel’incarnazione del Figlio , ci svela l’intimità della sua essenza interna per renderci vitalmente partecipi della Sua stessa Vita. Non c’è da stupirsi che cristiani sensibili , siano stati ammaliati da questo mistero come San Nicola della Flue ,uomo politico svizzero, chiamato da cattolici e protestanti “Bruder Klaus-Fratel Nicola” , le cui visioni trinitarie tappezzarono la sua esistenza. Come il nostro sommo Dante ,che nel canto ultimo della sua “Divina Commedia” ci regala la stupenda terzina che canta :“Oh luce eterna che sola in te sidi , sola ti intendi e da te intelletta ed intendente te ami e arridi”. Come San Francesco Saverio che di fronte all’immenso territorio cinese , suo sogno missionario , esclamò :”Oh,Infinita Santissima!Oh,Beata Unità!Oh,Santissima Trinità.” Così sia.
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