Home
Presentazione
Biografia
Pentagono della Sicurezza
Don Nicola con Noi
OMELIE Leggi
OMELIE AUDIO
Grazie Don Nicola
OMELIA Esequie
Ricordo Don Nicola
Catechesi sul Dolore
Contattaci
Scrivi un Messaggio
Collegamenti Web
Area Riservata
Cerca
26 Domenica 4^ di Pasqua (Cristo nostra guida) rif. al 03/05/09 PDF Stampa E-mail

                              Quarta Domenica di Pasqua

 Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 10, 11-18)

In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; egli è un mercenario e non gli importa delle pecore. 
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore. 
Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mio».
                                                 

                                         Cristo nostra guida 

Questa domenica è chiamata del “Buon Pastore” in base alla definizione che Gesù Cristo nel vangelo da di sé stesso: “Io sono il buon pastore”. Gesù stabilisce così che noi siamo il suo gregge, siamo in rapporto con Lui come il gregge è in rapporto con il suo pastore. Certamente questa immagine era molto incisiva per un popolo principalmente dedito alla pastorizia e all’agricoltura, però è molto meno significativa per chi vive in una civiltà come la nostra, dove i ragazzi non hanno mai toccato una pecora e forse l’hanno vista solo in televisione. Per usufruire delle intenzioni esposte da Gesù su sé stesso, vogliamo, con accezione più moderna, perchè le parole “gregge” e “pecora” attribuite ai gruppi umani sono mal digerite, riflettere sul concetto sostanziale che l’icona del “pastore” ci indica. Credo che possa essere espressa con quest’altra parola: Gesù Cristo è la guida, perché i pastori sono guide. Ebbene, Cristo guida. Chi guida? Guida noi. E verso che cosa ci guida? Verso la salvezza. Infatti la rivelazione nella prima lettera a Timoteo dice: “Dio vuole che tutti gli uomini siano salvi e arrivino alla pienezza della verità”(1 Tim.2,4). Per questo ha mandato suo Figlio per salvare l’umanità e gli ha imposto il nome di “Gesù” che vuol dire “Yahweh salva”, ossia Dio ci salva. Il nome di “Gesù” corrisponde al concetto di “salvatore”. Quando parliamo di Gesù lo pensiamo come “salvatore”, proprio perché questa è la missione data dal Padre al suo Figlio fatto uomo: salvare l’umanità. Allora, la salvezza che cos’è? La salvezza nella mente umana comporta un ventaglio di cose sommamente varie e differenti. C’è chi riduce la salvezza al benessere, alla salute, alla ricchezza, al potere, alla sicurezza. In altri affiora anche il senso dello stato di pace, della tranquillità degli animi, della compostezza, della vita sociale ordinata sia a livello sia domestico che nazionale e globale. Ecco allora che gli uomini si sono dedicati alla politica, al commercio, alla produzione, al lavoro, alla tecnica, alla diplomazia, all’organizzazione della società e a tante altre attività per poter creare una situazione di benessere ed evitare il disagio. Però il risultato è alla vista di tutti: continuano le guerre, continua la fame nel mondo, continuano ingiustizie e prepotenze a tutti i livelli e non si finisce mai. Fratelli e sorelle questa è una situazione che ci deve far riflettere! Se Cristo ci guida, non ci guida a una salvezza parziale, ma completa, totale. Con la sua morte ha distrutto la morte eterna, cioè ci ha dato la possibilità, dopo questo periodo di prova della nostra vita naturale, di entrare nella pienezza del nostro sviluppo alla presenza di Dio, dove la soluzione dei nostri problemi è completa e assoluta. Con la sua Risurrezione ha dato inizio a un mondo nuovo nel quale si vive una Vita Nuova. Ebbene, la salvezza in Cristo è definitiva e totale e consiste precisamente nello sviluppo di tutte le tue capacità e possibilità, di ciò che tu sogni e desideri: ecco, questa è la salvezza definitiva, lo sviluppo totale della tua personalità nella quale Dio poi sarà tutto in tutti permeando ogni cosa ed ogni persona. Dopo aver detto ciò, è assolutamente necessario dire che questo Mondo Nuovo, questa salvezza definitiva comincia già “fin d’ora” in germe, se noi l’accettiamo e la vogliamo. Con il Battesimo Cristo ci ha uniti a lui sacramentalmente, in una forma misteriosa ma reale, fisica, e ha formato con noi una misteriosa unità che Paolo chiama “corpo di Cristo”. In questo misterioso organismo Lui è la testa e noi siamo le sue membra vive, alle quali Lui comunica la Vita Nuova che noi viviamo.  Ecco la Vita Nuova, che poi è in fin dei conti la stessa del Padre, Figlio e Spirito Santo, comunicata a noi attraverso l’umanità del Figlio che si è fatto uomo e che si chiama Gesù Cristo. In questo organismo nel quale noi battezzati siamo tutti inseriti, ognuno ha un suo specifico ruolo: ecco qui la chiamata speciale che Dio fa ad ognuno di noi, ecco qui la nostra vocazione! Cristo come capo e guida ci insegna a vivere liberamente il nostro proprio ruolo, a sviluppare la nostra vocazione in quel corpo mistico, ci sprona con la parola e ci da i mezzi per vivere in quel corpo, dove l’unica legge è l’amore, per il bene di tutti. Perciò dobbiamo prima di tutto scoprire qual è il nostro posto in quel corpo, poi dobbiamo pregare affinché ognuno di noi avendo scoperto quel posto, lo accetti liberamente e si impegni a fondo per il bene comune. Di qui, il bisogno di uomini e donne che dedichino completamente la loro vita e consacrino sé stessi a Dio per poter servire questo corpo. Ecco il sacerdozio “ordinato” e la vocazione alla vita consacrata. Tutti noi abbiamo interesse a che ci siano queste persone, perciò dobbiamo chiedere al Padre che ci mandi uomini con questa vocazione affinché il corpo possa veramente sviluppare la sua totale pienezza. Di qui la necessità di buone guide che nel nome di Cristo ci portino verso il Signore Gesù, e, attraverso l’amore dello Spirito Santo, il Signore Gesù ci porti al Padre. Ecco il significato di questa domenica del buon pastore. Così sia.  

Ultimo aggiornamento ( sabato 02 maggio 2009 )
 
< Prec.   Pros. >