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17 Domenica 1^ di Quaresima ( Quaresima cristiana) rif. al 01/03/09 PDF Stampa E-mail

                             Prima Domenica di Quaresima

Dal vangelo secondo Marco (Mc 1,12-15)
 
In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto ed egli vi rimase quaranta giorni, tentato da satana; stava con le fiere e gli angeli lo servivano. 
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva:
«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo».  
  

                                       Quaresima cristiana 

 Fratelli e sorelle, con questa prima domenica di Quaresima cominciamo un nuovo periodo dell’ anno liturgico; periodo che i liturgisti chiamano tecnicamente “tempo forte”. In questo “tempo forte” siamo invitati a vivere il nostro cristianesimo in una maniera più intensa, con più austerità, con digiuno, astinenza, preghiere, atti di carità e di amore per i fratelli.Questo è anche indicato nei segni esterni che la liturgia usa per le sue funzioni: il colore violaceo, la mancanza di fiori, le preghiere diverse che faremo durante le nostre funzioni.Ebbene, in questa prima domenica di Quaresima la liturgia ci presenta tre letture, diversissime tra di loro, che però hanno in comune la “dinamica di sviluppo”.La prima lettura ci racconta l’episodio di Noè che costruisce l’arca in previsione della catastrofe del diluvio che arriva e successivamente la calma con l’arcobaleno e la pace con Dio: una dinamica progressiva dei fatti.La seconda lettura ci parla della catastrofe della morte del Cristo che discende agli inferi nel periodo prima della sua resurrezione e poi risorge, ascende al cielo, si siede sul trono che gli spetta e con la sua umanità! Anche qui una progressione.Nel Vangelo, San Marco, con uno stile molto telegrafico, ci parla di Gesù che prima di iniziare la sua missione di predicatore è portato dallo Spirito Santo nel deserto e lì digiuna per 40 giorni e 40 notti. E’ sottomesso alle tentazioni del diavolo e, dopo le vittorie, gli angeli arrivano a servirlo.Qui pure vediamo una progressione dei fatti verso una positività.Ecco qui la progressione: diluvio- calma- arcobaleno. Morte-discesa agli inferi- salita al trono. Deserto- tentazioni-angeli che servono.La prima parola che Marco mette sulla bocca di Gesù per dare inizio al suo ruolo di predicatore della parola di Dio è: “Convertitevi”,che vuol dire “cambiamento”.Su questo vorremmo riflettere un po’ più profondamente. Un cambiamento: da che cosa a che cosa? Ci sono molte cose che si possono cambiare nella vita. Vorrei suggerirvi, per questa domenica, di cambiare il concetto di quaresima che noi abbiamo. Qual è il concetto di quaresima che si ha generalmente? È quello di un’imposizione dall’alto da parte delle autorità della Chiesa. Alcuni sostengono che la Chiesa avrebbe istituito questa quaresima sul finire dell’Impero Romano per educare i barbari che dalle steppe dell’Eurasia entravano in Europa, ben poco civilizzati e avevano bisogno di apprendere l’arte della temperanza e della moderazione anche nel mangiare. E’ questa l’idea di alcuni intellettuali che affermano che la Quaresima sia cosa dell’alto medioevo. La chiesa l’avrebbe imposta alle popolazioni barbare che scendevano sull’Europa e che non conoscevano i buoni costumi. Nei cristiani, poi, c’è il concetto di “quaresima” come “imitazione” di ciò che Cristo ha fatto tanto tempo fa. Così anche noi adesso facciamo la stessa cosa.Dunque, in tutti questi elementi c’è qualche cosa di verità ma noi dobbiamo fare un passo più in là.Qual è il concetto che oggi, per la maggior parte della gente si ha del digiuno? Per molti il digiuno è un fatto estetico, per ridurre il peso affinché la freccia della bilancia non superi il peso-forma ideale che ci è stato suggerito. C’è poi un digiuno terapeutico che il dottore mi ha imposto per abbassare la glicemia o il colesterolo. C’è un digiuno religioso come esercizio di controllo che fanno i guru indiani. Però c’è anche un digiuno religioso tipo Ramadan, quello che fanno in onore di Allah i musulmani. C’è poi anche un digiuno politico, serio, fatto per esempio dai militanti dell’Ira, membri dell’esercito repubblicano irlandese, digiuno a causa del quale alcuni ci hanno rimesso la vita: in pratica un vero e proprio suicidio. Allora che concetto dobbiamo avere del vero digiuno cristiano? Qui si deve fare una piccola analisi sul concetto di digiuno che abbiamo ricevuto nel catechismo. Ci hanno detto che digiuno è privazione di alimenti come pure lo è l’astinenza dalle carni. Si chiama digiuno naturale il non mangiare né bere assolutamente niente. C’è anche un digiuno eucaristico che cominciava dalla mezzanotte e si protraeva fino al momento della comunione e che ora è stato ridotto di molto: a un’ora prima. Il digiuno quaresimale consiste non nel digiuno totale ma nell’avere un solo pasto al giorno, “o pranzo o cena” e si permette qualcosa di leggero da mangiare o da bere per la colazione. Arriva allora il concetto di digiuno quaresimale in questa forma, fatto da noi, come imitazione di quello fatto da Gesù ma in modo diverso. In tutto questo c’è parte di verità. Ovviamente non facciamo il digiuno come lo facevano gli ebrei, però più o meno è un’imitazione di Gesù. Ma c’è qualcosa di molto più profondo. Scavando nella nostra esistenza cristiana, noi sappiamo che mediante il Battesimo siamo stati sommersi nella morte di Cristo, ossia, siamo morti con Gesù e lì è stata distrutta la nostra struttura di peccato con la quale siamo nati. Praticamente nasciamo mal montati, con i pezzi fuori posto e allora, sommersi nell’altoforno della morte del Cristo, tutto questo si squaglia, ma poi questo materiale è ripreso dal Cristo ed è ricreato. Egli ci fa risorgere in una Nuova Vita, in un Mondo Nuovo che Lui ci da , perché Lui l’ha già conquistata e ce la comunica. Allora, così, ognuno di noi riceve la Vita da Gesù e difatti diventiamo “nuove creature” con la stessa fisionomia spirituale del Cristo. Come Lui siamo guide, comunicatori e sacralizzatori della natura, o come tecnicamente si dice: re, profeti e sacerdoti.Questo ci vincola al Cristo in una maniera tale che la vita cristiana in noi è né più, né meno che la stessa Vita Divina, comunicata alla natura umana del Cristo e attraverso questa umanità del Cristo, comunicata a noi mediante i Sacramenti e ci mette in contatto diretto e vitale con il Cristo, nel modo misterioso possibile ad una creatura, di modo che siamo uniti a Lui in una forma vitale e attraverso Lui siamo anche uniti a tutti i nostri fratelli cristiani che accettano lo stesso Cristo accettando il progetto di Dio. Tutti noi, vivificati dallo stesso Spirito Santo mandatoci dal Padre tramite Gesù, formiamo un “corpo”.Ecco qui allora che noi entriamo in una situazione assolutamente nuova. Cristo ha voluto però continuare la sua azione di salvezza mediante questo suo “corpo”, questo organismo legato a lui in modo vitale, il “corpo mistico di Cristo”. Alla luce di questo, noi siamo, praticamente, delle “prolunghe”; il “corpo mistico” è una grande prolunga del Cristo e nella storia continua le azioni del Cristo. “Come il Padre ha mandato me, così io mando voi”(Giov. 20,21).Così, come Lui ha sofferto, anche noi soffriamo; come Lui ha predicato, anche noi predichiamo; “come Lui ha digiunato, allo stesso modo anche noi digiuniamo”; come Lui ha fatto una quaresima per 40 giorni nel deserto, così pure noi facciamo la nostra quaresima, che praticamente non è nostra, ma è “la stessa quaresima del Cristo che si prolunga nella storia”, perché noi siamo il suo corpo mistico, lo strumento della sua presenza nella storia.Fratelli e sorelle, ecco qui un concetto fondamentale e veramente innovativo che noi dobbiamo curare davvero molto profondamente perché, se accettiamo questo punto di vista, allora cambia tutto il nostro rapporto con la quaresima. Non ne parliamo più come un’imposizione della Chiesa ma come un invito del Cristo a collaborare con lui alla salvezza del mondo mediante i nostri piccoli o grandi sacrifici che possiamo fare. Con i nostri digiuni, la nostra astinenza, offrendo i nostri dolori, con le nostre elemosine, con la nostra compassione e misericordia per i bisognosi, Cristo ci fa così collaborare alla sua azione salvifica nel mondo. Quale stupore scatterà quel giorno in cui ci renderemo conto dell’importanza dei nostri piccoli sacrifici che sono poi la prolunga dello stesso, immenso, enorme sacrificio del Cristo! Fratelli, vale la pena allora “convertirsi” in questa maniera, avere un “concetto di una quaresima veramente cristiana” legata al Cristo del quale noi siamo suoi strumenti nella storia. Così sia.   

Ultimo aggiornamento ( domenica 01 marzo 2009 )
 
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