Home
Presentazione
Biografia
Pentagono della Sicurezza
Don Nicola con Noi
OMELIE Leggi
OMELIE AUDIO
Grazie Don Nicola
OMELIA Esequie
Ricordo Don Nicola
Catechesi sul Dolore
Contattaci
Scrivi un Messaggio
Collegamenti Web
Area Riservata
Cerca
5 Domenica 4^ di Avvento (Il grande mistero) rif. al 21/12/08 PDF Stampa E-mail

                              Quarta Domenica di Avvento 
 

Dal vangelo secondo Luca  (Lc 1, 26-38)
 
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei. 
 

                                          Il grande mistero 

Il grande mistero nascosto ai più è rivelato ai meno. Ecco il messaggio di oggi.Nella prima lettura tratta dal Libro del profeta Samuele abbiamo letto che Davide voleva costruire un grande tempio a Dio e che il Signore per mezzo del profeta Natan  glielo impedisce.Nella seconda lettura ci viene riportato un brano della lettera di Paolo ai cristiani di Roma, brano che è una lode al Padre per mezzo di Gesù Cristo, ma che nel nucleo centrale del testo ci rivela qualcosa di straordinario cioè la rivelazione del mistero nascosto per secoli ma che, dopo essere stato annunciato dai profeti, ora è stato rivelato a coloro che accettano Cristo.E Lui ce lo ha comunicato per ordine del Padre che così ha disposto nella sua sapienza infinita per mezzo dello Spirito Santo.Nel Vangelo di Luca ci viene narrato l’inizio della realizzazione concreta di questo grande mistero, ossia l’Incarnazione del Figlio di Dio, del Verbo, della Parola che esprime il Padre; Verbo che si fa uomo, ossia che assume una natura umana senza perdere niente della natura divina.Riflettiamo allora su alcuni aspetti di questo dinamismo usato da Dio.Davide vuole costruire un tempio.Perchè? La sua è una preoccupazione egoista, è centrata su sé stesso. Il tempio sarà espressione massima della sua azione  come re, la continuazione della sua dinastia, perché il tempio, nel concetto ebraico, è dimora di Dio, è il centro attorno al quale si aggrega il popolo. Ed essendo stato fatto da Davide il popolo ebraico si sarebbe concentrato sulla dinastia davidica, dando così sempre più solidità alla stessa dinastia.Ma Nàtan, il profeta, comunica a Davide il pensiero che Dio gli ha rivelato nella notte:”Tu non costruirai una casa, un tempio per me, come coronamento della tua vita e attività di re. Ma ti sei dimenticato che ti ho chiamato io quando eri un semplice pastore dietro i greggi delle pecore? Sono io che ti ho reso amico Saul, il re, sono Io che ti ho fatto vincere Golia, che ti ho fatto dare in sposa Michol la figlia del re, che ho combattuto al tuo fianco quando ti perseguitavano e poi quando ti ho fatto vincere e conquistare Gerusalemme, la capitale del tuo regno? Non te ne ricordi? Ebbene, tu non mi costruirai il tempio, lo farà Salomone, tuo figlio”.( 2 Sam.17 passim).Però qui Dio fa un capovolgimento basilare: “Anzi sarò io a dare a te una casa, un casato. Dalla tua discendenza nascerà un re, il cui regno esisterà per sempre”( 2 Sam. 17,14). Il suo regno sarà un regno di uomini che accettano di seguirlo. E’ l’insieme di questi uomini che diranno di sì a Cristo che formerà un tempio vivente nel quale Dio abiterà. A questo punto, fratelli miei, dobbiamo riflettere sul fatto che il regno di Dio è un mistero. Siamo chiamati tutti noi uomini, così l’umanità sarà un luogo dove Dio dimora.Ricordiamo le frasi di S. Pietro nel discorso degli Atti degli Apostoli (Att. 17,24): “Dio non abita in templi costruiti dagli uomini”. E lo stesso S. Pietro dice nella sua lettera: “Voi siete le pietre vive del tempio della costruzione di Dio”( 1 Pietr. 2,5). E Paolo nella lettera ai Corinzi dice: “Voi sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi”( 1 Cor. 3,16).Ebbene, fratelli, concludiamo dopo queste riflessioni con alcune conseguenze pratiche per la nostra vita. Noi, fratelli e sorelle, battezzati, scelti da Dio nel Battesimo, siamo gli uomini e le donne che hanno detto di “sì” al Cristo. Siamo noi il tempio di Dio, noi siamo la Chiesa!La parola “chiesa” deriva da “ecclesia” in latino, “ecclesìa” in greco e la parola “ecclesìa”è composta da una preposizione e da un verbo: “èn – kalèo”, ossia “chiamo a raccolta”. Allora noi siamo un’assemblea convocata dalla Parola di Dio che è presente in noi. Le mura in sé stesse non sono sante: siamo noi le persone sante, nelle quali Dio è presente, che santifichiamo il luogo del tempio. Con questo rispondiamo al filosofo Nietzche che alla vista delle chiese gotiche architettonicamente bellissime della sua Germania si era permesso di dire: “A che servono queste chiese se non ad essere tombe o monumenti funerari del Dio morto?”A lui noi diciamo che la “Chiesa di Dio” non sono questi muri, queste colonne, archi, ecc. La Chiesa viva, del Dio vivente, siamo noi, gli uomini e le donne che abbiamo detto “sì a Cristo”.Un’altra conclusione da dedurre dalla riflessione sulle letture di oggi è la metodologia divina che risponde sempre con qualcosa di meglio. Non ha proibito la costruzione del tempio, infatti il tempio è stato costruito da Salomone. Ma a Davide ha dato qualcosa di molto più grande prolungando nella storia la dinastia davidica, gli ha dato un discendente, Gesù nato da Maria, che è niente meno che il Figlio di Dio, che costruirà un Tempio: un Regno migliore e definitivo che durerà per l’eternità.E questo è ciò che succede anche a noi nei nostri progetti umani: possiamo alle volte fare dei programmi credendo che il meglio è nella razionalità delle nostre impostazioni, mentre Dio ha un altro piano su di noi, Dio porta avanti qualcosa di meglio per la nostra salvezza.E alla fine questo è il grande mistero che non era stato rivelato per secoli agli uomini ma che ora noi conosciamo perché lo Spirito Santo ce lo ha rivelato. E qui troviamo un punto chiave del nostro cristianesimo. In genere noi cristiani crediamo che il nostro approccio a Dio è come quello dell’Islam nei confronti di Allah, come il buddista che si rapporta con Budda, oppure come il cinese che si rapporta agli antenati, e così via; noi ci rapporteremmo a Cristo allo stesso livello. Fratelli e sorelle questo è sbagliato, sbagliatissimo! Per il cristianesimo non siamo noi che ci rapportiamo a Dio, è Dio che ha costruito per noi un piano misterioso. Ecco il mistero nascosto. E’ Dio che agisce con una luminosità divina che ci acceca e noi non possiamo vedere, non possiamo capire la profondità di questo fatto che chiamiamo mistero, perché non riusciamo a sviscerarlo, dovuto precisamente alla sua estrema luminosità.Ebbene! Non basta conoscere, sapere. Cristo ce l’ha comunicato, ma questo può rimanere a livello semplicemente intellettuale: la vita cristiana non è solamente la conoscenza di ciò che Dio ha fatto, è il coinvolgimento nell’azione di Dio, è il mistero della vita di Dio in noi. E’ necessario sommergerci, vivere in quel mistero; ma ciò è opera dello Spirito Santo che ci pervade di Vita divina, che ci fa percepire, partecipare all’influsso del mistero di Dio.Fratelli e sorelle, ecco qui, il mistero che era rimasto nascosto agli uomini per tanto tempo, ma che ora, grazie alla scelta che Dio ha fatto di noi, siamo riusciti a conoscerlo e ci viene data la possibilità di viverlo con sempre maggiore intensità e profondità. Così sia.  

Ultimo aggiornamento ( sabato 20 dicembre 2008 )
 
< Prec.   Pros. >